Il nuovo è vecchio, il vecchio è nuovo. Mai come nell’informatica ciò è vero: in questi ultimi anni si sta assistendo sempre più al recupero di paradigmi considerati superati ed obsoleti come il mainframe. Il cloud computing si indirizza sempre più verso la creazione di poli computazionali dalle capacità elaborative spaventose, distribuite ai vari client sparsi per il mondo, e in questa stessa direzione pare essere diretta I’m. L’azienda italiana ha infatti presentato un nuovo concept che vuole un po’ riprendere la filosofia del mainframe applicandola al mondo mobile: l’accentramento delle capacità computazionali in un piccolo cubotto delle dimensioni di un pendaglio, chiamato I’m Core, permetterebbe di ridurre altri dispositivi come smartphone e tablet a semplici interfacce verso il cuore pulsante della piattaforma.

Anche se al momento si tratta solo di un concept, il Core si presenta come un piccolo cubo dai bordi arrotondati al cui interno si celano un processore (quad core, probabilmente), RAM, memoria per l’archiviazione dei contenuti, GPS, WiFi, Bluetooth, radio cellulare, scheda SIM e batteria. Smartphone, tablet, televisori: tutti questi dispositivi saranno in grado di interfacciarsi al Core tramite connessioni wireless e permetteranno di sfruttarne tutte le funzionalità formando l’ I’m Circle. L’interfaccia utente non sarà un problema, poichè la grande flessibilità di Android 4.0 Ice Cream Sandwich permetterà al sistema di adattarsi al meglio ad ogni dispositivo. Tutto ciò sembra molto lontano dalla fantasia, ma I’m prevede di effettuare il lancio del prodotto per la fine dell’anno in corso.

Su Vimeo è possibile visualizzare un video che mostra le potenzialità della piattaforma.