Forse non tutti ricorderanno di Skyhook, azienda finita nell’occhio del ciclone a causa di alcune mail poco rassicuranti trapelate da Google. Skyhook era stata estromessa da BigG dalle partnership intraprese con i produttori Android: la società si occupa di servizi di geolocalizzazione ed è finita per fare concorrenza a Google, la quale l’ha del tutto esclusa dal giro minacciando ritorsioni sui produttori che non si fossero adeguati ad utilizzare i servizi di Mountain View. Del genere “o con me in tutto, o senza di me del tutto”. Per questo motivo la società è ricorsa ai tribunali e ha pubblicamente denunciato le scorrettezze di Mountain View. Il “don’t be evil” tanto sbandierato sembrava molto lontano.

Ora Ted Morgan, CEO di Skyhook, rivela che molti produttori Android stanno cominciando ad essere stufi delle condizioni imposte da Google (parafrasando Janis Joplin: “qualunque cosa tu dia al mondo, il mondo te la ridarà indietro”), e guardano ad Amazon come ad un modello da seguire. Il gigante dell’e-commerce ha infatti sfornato una versione di Android totalmente modificata e a proprio esclusivo uso e consumo. Il Kindle Fire, tablet che sta riscuotendo un enorme successo sin dal lancio, è basato su una versione fortemente personalizzata da Amazon e non è riconoscibile ad un primo sguardo come “tablet Android” per il semplice fatto che – in ultima analisi – non lo è. Amazon ha costruito attorno al Kindle Fire un ecosistema completo ed indipendente da Google che, di fatto, rende la versione di Android impiegata sul KF un fork.

Morgan ha rivelato che la tecnologia Skyhook sarà impiegata da uno dei “principali” marchi che lancerà uno smartphone quest’anno, e questo sarà senza la Google Experience che sembra attualmente assolutamente necessaria su tutti i dispositivi. Anche se non ci sono indizi di alcun genere riguardo che dispositivo verrà lanciato e da chi, i due candidati più probabili sono Facebook e Amazon. Amazon ha già lanciato il Kindle Fire, e completare l’offerta con uno smartphone sembra logico. Facebook è oggetto di voci da più di un anno e, a confermare parzialmente le dicerie, investe sacchi di soldi in ricerca e sviluppo non direttamente correlati al main business.

Amazon ha già dimostrato al mondo che si può fare bene – anzi, meglio degli altri – anche senza Google: l’importante è fornire contenuti e un’esperienza completa all’utente. Facebook è sulla cresta dell’onda ed è forte di quasi un miliardo di utenti che potrebbero rivelarsi interessati ad uno smartphone Android con Facebook experience. Anche se non è in grado di fornire un ecosistema completo, Facebook è un marchio fortissimo e uno smartphone ufficiale potrebbe diventare il più venduto in assoluto in breve tempo. È anche possibile che sia un altro marchio a lanciare il dispositivo di cui parla Morgan – potrebbe anche essere uno dei principali produttori Android attualmente sul mercato – ma Amazon e Facebook sono i candidati ideali e anche quelli con più elementi su cui speculare.

Di sicuro l’introduzione di un altro dispositivo non-Google ostacolerà notevolmente il tentativo di diminuire la frammentazione da parte di Google e potrebbe essere, nel caso in cui abbia notevole successo, la pietra tombale sul sogno di vedere un unico Android.