Continuano le anticipazioni su futuri requisiti che Google pone ai propri partner per la concessione della licenza di utilizzo dei GMS, Google Mobile Services. Le informazioni sono disponibili grazie alla versione 7.o dei GMS Requirements, il documento che contiene le indicazioni che i produttori devono rispettare.

Google sta cercando di fare chiarezza sulla questione e “mette il naso” anche sulla ricarica rapida. La maggior parte dei produttori si sta sfidando a colpi di watt per realizzare la ricarica rapida più veloce e Google ricorda che lo standard aperto Power Delivery, che funziona sui connettori USB Type-C, è in grado di erogare una potenza massima teorica di 100 watt.

In realtà la maggior parte dei produttori non rispetta la compatibilità e utilizza soluzioni proprietarie, con rarissime eccezioni. Oltre a Google infatti, solo Samsung offre soluzioni valide, come ha dimostrato con Samsung Galaxy Note 10. Il nuovo flagship infatti offre un caricabatterie a 45 watt che rispetta in pieno lo standard power Delivery 3.0.

Se in passato Google raccomandava strettamente di mantenere l’interoperabilità con lo standard PD, le future versioni di Android potrebbero renderlo un requisito obbligatorio, anche se la nuova definizione non è chiara. In particolare resta ambiguo il termine full interoperability, che a quanto pare non vincola i produttori.

L’obbligo dovrebbe riguardare i dispositivi lanciati dopo il 3 settembre ma sembra che sia limitato alla carica a 15 watt e non a quelle a 27 o 45 watt. Google dovrà quindi fare chiarezza in merito, ma è possibile che sia necessario attendere fino alla prossima versione di Android.