Quando parliamo di innovazione, Google è un nome che potrebbe essere considerato un sinonimo di questo termine. Come ben disse Henry Ford  con la sua celebre frase “C’è vero progresso quando i vataggi di una nuova tecnologia diventano per tutti“, si può assumere che Google abbia una spinta fordista nel suo approccio alla tecnologia. Proprio in questi termini sembra che stia lavorando all’implementazione di controlli sensibili al tocco nella parte posteriore dei dispositivi.

Come possiamo vedere nell’immagine qui di sopra (nel rispetto della fonte, che ha chiesto gentilmente di adoperarne una sola, abbiamo scelto soltanto la più esplicativa; per le altre potete andare a questo link e visionare la documentazione originale ed in toto) l’idea è abbastanza chiara. Uno smartphone o un tablet o anche un ChromeBook potrebbero essere in grado di percepire il tocco nella parte posteriore del terminale.

Geniale, certamente con applicazione limitata per esempio allo scorrimento della pagina, è un’idea personale. Pensate al fastidio di dover scorrere una pagina Web con la manina davanti al display che per qualche secondo sta lì, davanti al contenuto che stiamo leggendo. Potremmo tutti pensare che si tratta di un fastidio temporaneo, ma annullato dalla presenza di un’abilità del genere.

Un’altra idea è quella di organizzare il contenuto, cambiar posizione a dei comandi rapidi o quant’altro in base a come stiamo tenendo il terminale. Soprattutto su tablet ritorno a considerare la navigazione Web con, per esempio, dei controlli rapidi a portata di mano destra o sinistra in base a quella con cui stiamo tenendo il dispositivo.

Voglio pensare anche ai gamer, a tutti coloro che giocando hanno la nostalgia dei controller fisici perché la visuale è impegnata dalle mani sul display. Trovate anche voi questo brevetto geniale e con semplicità? Giocare, a differenza della navigazione, richiede il tocco quasi costante sul display e quindi la presenza dei nostri arti prensili si fa maggiore, riducendo la giocabilità di un giochino che invece potrebbe essere migliore.

Che ne sarà di questo brevetto alla fine? Dovremo aspettare tempi biblici per la realizzazione di un supporto del genere, come per Google Glass, o lo vedremo prima? Chi come me trova utile qualcosa del genere sicuramente è impaziente di vederlo in atto e di scoprire cosa Google riuscirà a proporre.

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