I nuovi standard di cifratura implementati in Android 5.0 Lollipop da Google e in iOS 8.0.1 da Apple hanno subito attirato molte critiche da funzionari del governo USA.

Sappiamo bene quanto sia importante la sicurezza nazionale per la nazione a stelle e strisce e quanto possa essere interpretato diversamente il concetto di privacy rispetto all’Europa: concetto così differente che la cifratura dei dispositivi fa storcere il naso a James Comey, direttore dell’FBI, perché non permette di accedere ai dati sui dispositivi.

Alla cerchia dei detrattori si aggiunge anche Cyrus Vance, procuratore distrettuale di Manhattan, che ad una riunione organizzata dall’FBI ha rimarcato l’aspetto “sicurezza pubblica”, messa a rischio da questo tipo di cifratura. Ciò che preoccupa Vance è l’impossibilità totale di ottenere i dati sui dispositivi neppure rivolgendosi alle stesse Google ed Apple, andando così ad ostacolare il corso della giustizia.

Un utile strumento per la protezione dei propri dati da occhi indiscreti ha necessariamente un doppio volto, e sull’altro lato della medaglia l’apparato governativo USA non ci vede altro che poco controllo e l’impossibilità di usare i dati per la sicurezza nazionale.

La sicurezza prima di tutto, anche a costo delle decine di uffici ed enti governativi destinati al controllo e allo spionaggio della popolazione. In un mondo globalizzato, dove si profila un dominio delle multinazionali (o forse è già così?), l’ultima strenua difesa della politica a stelle e strisce prova a dispiegarsi.

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