PadFone si è imposto come protagonista sin dalla prima apparizione a Maggio dello scorso anno, in occasione del Computex. La particolarità di questo smartphone è la sua possibilità di combinarsi con un tablet diventando a tutti gli effetti un unico dispositivo. Le possibilità di questa accoppiata sono poi ulteriormente espanse dalla tastiera-dock, che non solo fornisce una tastiera ad isola ed un trackpad multitouch ma aggiunge all’insieme anche una batteria aggiuntiva, porte USB e slot SD. Si potrebbe dire che PadFone sia un “3 in uno”, potendo fungere da smartphone, da tablet e da netbook.

Lo smartphone si presenta con un enorme schermo Super AMOLED da 4.3″ con risoluzione qHD (960×540) e con colori brillanti e neri profondi – com’è lecito attendersi da un display di questo tipo – che, nonostante le generose dimensioni, non rende lo smartphone grande come molti concorrenti ma mantiene le dimensioni dello chassis sufficientemente contenute (vicine ad un Samsung Galaxy S, per avere un confronto). Lo chassis ha una cornice in alluminio che corre tutto intorno ai lati del dispositivo, mentre la cover posteriore è realizzata in materiale plastico ed ha impresso il motivo a cerchi concentrici utilizzato in tutti gli ultimi prodotti, dal già citato Zenbook fino agli ultimi Transformer. Proprio tale motivo rende lo smartphone piacevole da tenere in mano e rende la presa sicura e salda. All’interno dello smartphone troviamo un processore Qualcomm Snapdragon S4 operante a 1.5GHz a cui troviamo affiancati 1GB di RAM e 32GB di memoria di archiviazione, espandibile attraverso slot microSD (fino a 32GB) e attraverso un servizio di archiviazione online di ASUS che fornisce ulteriori 32GB di spazio.

La cosa più interessante è, ovviamente, la possibilità di inserire il telefono all’interno di un apposito tablet e utilizzare il dispositivo come fosse un normale tablet Android. Tale meccanismo è estremamente semplice e non richiede nulla più dell’inserimento all’interno dell’apposito vano dello smartphone, che vibrerà e vi farà sapere che l’azione è andata a buon fine. Entro due secondi lo schermo del tablet si accenderà e il dispositivo sarà operativo. A questo punto avremo un tablet a tutti gli effetti, poichè Ice Cream Sandwich rende possibile l’utilizzo di un’interfaccia grafica adattabile al contesto. ASUS è stata molto attenta a fornire anche applicazioni adatte allo scopo ed è stata in grado di far sì che tutte le applicazioni di sistema siano adeguate all’ambiente di utilizzo – quindi saranno in versione “tabletificata” quando in uso sul tablet e in versione “classica” quando in uso sul telefono.

La possibilità di espandere ulteriormente il dispositivo con la tastiera rende molto simile PadFone alla serie Transformer: il meccanismo impiegato è del tutto identico e porta gli stessi vantaggi. La nota particolarmente positiva dell’insieme di accessori è relativa alla batteria: lo smartphone, singolarmente, è in grado di sostenere circa 60 ore di conversazione, che diventano più di 100 se combinato con tablet e tastiera. Questo dato, apparentemente strano, non deve stupire: una volta che lo smartphone è inserito nel tablet, la batteria del secondo provvede a ricaricare il primo; lo stesso discorso è valido quando si utilizza la tastiera, la cui batteria integrata ricarica sia tablet che smartphone.

Non vedo l’ora di poter provare più approfonditamente questo prodotto che, ripeto, si candida ad essere forse il miglior prodotto tecnologico dell’anno ed il più innovativo presente sul mercato. ASUS ha fatto un lavoro eccellente, e fremo dall’impazienza di poterlo testare più a fondo e con più tempo a disposizione. Nell’attesa di un sample per eseguire la recensione, vi lascio a due video: il primo è una presentazione ufficiale gentilmente concessaci da ASUS, il secondo è una breve prova sul posto del prodotto.