E’ con questa frase che l’ufficiale capo dei prodotti Samsung, Kevin Packingham, ha sintetizzato i rapporti che l’azienda aveva con Google, in particolare per quanto riguarda la divisione Android. Il signor Packingham ama pronunciare termine “super” ed infatti lo ripeterà molte volte nel corso delle sue dichiarazioni.
Andy Rubin era quindi quel genere di persone che sono perfette per iniziare un progetto dal nulla, farlo nascere e vederlo crescere, ma è la persona meno adatta quando si tratta di mantenere ad alto livello il progetto iniziato e di saper gestire bene le varie situazioni, come ad esempio i rapporti con le aziende ed altro. Anche per questo motivo, quindi, Andy Rubin avrebbe potuto prendere la decisione di lasciare la divisione Android e non solo perchè, come egli stesso disse nella sua lettera, era giunto il momento di assumere un ruolo più vicino alla sua “indole da imprenditore” sempre all’interno di Google.
Testardo o non testardo, bisogna riconoscere ad Andy Rubin il merito di aver guidato Android fino a questo punto, quando si ritrova ad essere il sistema operativo mobile più utilizzato al mondo con uno store di applicazioni che è in assoluto il più ampio, il quale cresce ancora ad un ritmo vertiginoso.
Ci auguriamo, quindi, che Sundar Pinchai (che vedete nella foto in alto, a destra) riesca a gestire al meglio la divisione Android per farla crescere ancora di più rispetto a quanto visto finora, ed a dare al sistema operativo a noi tanto caro una ulteriore spinta “super”.