Giunge al terzo appuntamento la serie 11 Weeks of Android, undici settimane di Android, pensata da Google come avvicinamento alla prossima major release del robottino. In questa tappa il focus è Privacy e sicurezza, i cui punti salienti erano noti per grandi linee e che adesso vengono approfonditi.

Una delle novità più significative di Android 11 in tema di privacy riguarda un’ulteriore stretta alle app sulla posizione in background, che immaginiamo farà piacere a buona parte dei fruitori del robottino. Google è convinta che gran parte degli sviluppatori possa “fornire la medesima esperienza attingendo alla posizione dello smartphone quando l’app è in primo piano”, quindi a Mountain View stanno passando al setaccio le applicazioni che richiedono l’accesso alla posizione.

Gli sviluppatori avranno tempo fino al 2021 per allinearsi alle nuove linee guida e rimuovere l’accesso alla posizione in background nei casi in cui non è necessario. Le applicazioni che consentono di condividere la posizione o che forniscono servizi legati alla sicurezza o alle situazioni di emergenza a cui è necessaria quindi la localizzazione in background dovranno richiedere l’autorizzazione tramite un processo più lungo che coinvolge le impostazioni di sistema, accrescendo così la consapevolezza da parte dell’utente.

Inoltre Android 11 introdurrà dei permessi “a tempo”: le app che non vengono utilizzate per un periodo prolungato dovranno chiedere nuovamente le autorizzazioni all’utente, e ci sarà una sezione delle impostazioni dedicata alle applicazioni aperte di rado per una gestione separata e dunque consapevole; in più l’utente potrà decidere di fornire l’accesso alla posizione, al microfono e alle fotocamere per una sola volta, andando ad integrare quanto introdotto con Android 10.