Google non si ferma mai, ed eccone la prova con una caterva di novità che vanno da nuove funzionalità rivolte alla ricerca degli istituti scolastici e alle capacità di Google Family Link, fino a toccare argomenti come lo shopping nei negozi fisici, le estensioni di Chrome, perfino le reti neurali di Google Traduttore. Ma facciamo un passo per volta.

Il sistema di traduzione tramite reti neurali di Google Traduttore è disponibile anche offline

La novità più interessante del calderone di oggi riguarda probabilmente Google Traduttore. Sia sui dispositivi Android, sia su iOS è in arrivo un aggiornamento che introduce la possibilità di utilizzare anche offline la tecnologia nota come GNMT, acronimo di Google Neural Machine Translation.

In pratica si tratta di un sistema che sfrutta per l’appunto le reti neurali per migliorare le traduzioni delle frasi contestualizzando le singole parole e gli elementi delle stesse, piuttosto che procedere per una mera traduzione letterale.

Presentato dall’azienda di Mountain View oltre un anno e mezzo fa, tale sistema può funzionare ora offline in ben 59 lingue, italiano compreso naturalmente.

Per fruirne basterà scaricare i relativi pacchetti degli idiomi, dal peso variabile fra i 35 e i 45 MB e attendere l’arrivo dell’aggiornamento in questione dell’app di Google Traduttore, aggiornamento che sarà disponibile di qui a qualche settimana.

Google Chrome limita le installazioni delle estensioni al Chrome Web Store

Giro di vite da parte di Big G per quanto riguarda le estensioni di Google Chrome provenienti da siti web di terze parti. D’ora in avanti il browser di Google impedirà l’installazione diretta di queste ultime, poi tutte le installazioni provenienti da siti esterni al Chrome Web Store.

Il motivo di una presa di posizione del genere? Prima cosa, il fatto che molti dei programmatori che pubblicano sul relativo store di Chrome danno la possibilità agli utenti di installare le estensioni sui rispettivi siti proprietari, sede presso cui traspaiono spesso informazioni ingannevoli atte a spronare gli utenti a installarle. Secondo, le numerose lamentele degli utenti al riguardo.

E Google risolve riservando Chrome Web Store come unica fiera da cui scegliere e scaricare le estensioni che più ci aggradano, sede obbligata dal prossimo 12 settembre 2018. Fino a quel momento è bloccata soltanto l’installazione diretta delle nuove estensioni. Lo step finale sarà poi quello di eliminare proprio le API relative all’installazione diretta, step atteso per inizio dicembre.

Google Family Link consiglia quali app installare

Ora che Google Family Link è disponibile anche in UE, Italia compresa, vale la pena riportare le novità relative a tale servizio di controllo parentale, non tanto perché quella di cui parliamo ora sia qui presente, ma soltanto perché c’è motivo di pensare che potrebbe arrivare a breve anche da noi considerando l’odierno lancio in USA.

Nelle ultime ore l’azienda di Mountain View ha infatti reso noto che tale servizio funge ora da consulente per i genitori che desiderano essere aiutati nella scelta di app da installare sui dispositivi dei loro piccoli.

Family Link include ora una nuova sezione denominata “Recommended by teachers” (insegnanti selezionati da Google stessa) in cui prende posto una lista di applicazioni didattiche, formative, specialmente rivolte a bimbi dall’età compresa fra i 6 e i 9 anni.

L’intenzione di Google è quella di aggiungere a tale servizio ulteriori fasce d’età e probabilmente di implementare in futuro anche app a pagamento dal momento che quelle incluse sono soltanto le gratuite.

Dopo aver dato un’occhiata all’elenco in questione, elenco che non presenta tutte la lista al completo ma soltanto una parte di essa, che cambierà i titoli visibili a cadenza settimanale, i genitori/tutori non dovranno fare altro che cliccare su “installa” per far sì che l’app compaia nel dispositivo del minore.

In dubbio sulla scuola che fa per voi? Ci pensa Google

E rimanendo più o meno in tema due parole sul dubbio sulla scelta di un’università o di un qualsiasi istituto scolastico, dilemma quanto mai diffuso, specie in questo periodo dell’anno. Ebbene, il sistema di ricerca di Google potrebbe però tornare utile grazie a una nuova funzionalità che, non vale neanche la pena dirlo, vale soltanto per gli USA al momento.

Comunque, si tratta in sostanza di un sistema pensato per aiutare gli studenti e i genitori alla scelta di un college che fornisce loro panoramiche relative ai costi che dovranno sostenere, sulle ammissioni, e altre informazioni ancora. Tali dati provengono dal Dipartimento dell’Istruzione e da altri enti del settore e non solo.

Al di là di eventuali approdi oltreoceano, vi lasciamo con un assaggio di come si presenta questa nuova funzionalità.

 

Google Shopping dà una mano ai negozi fisici

L’ultima novità di cui ci occupiamo oggi riguarda Google Shopping. Nonostante il mercato online sia in continua crescita, l’azienda di Mountain View ha deciso di venire incontro ai commercianti fisici dando loro la possibilità di sfruttare delle nuove funzionalità.

Ed ecco un servizio denominato “See what’s in store” che consente agli esercenti di inserire gratuitamente un catalogo sotto forma di inventario dei propri prodotti sia nel riquadro informazioni  dell’attività commerciale di Google, sia sulla pagina relativa su Maps.

Se ciò non bastasse, in concomitanza con questa novità Google ora provvederà a localizzare i filmati delle campagne pubblicitarie presenti su YouTube oltre a migliorare gli annunci dei cataloghi locali con ulteriori informazioni sull’inventario dei prodotti in vendita.

Quest’ultima implementazione è disponibile per merito di alcuni accordi che Google ha firmato con società come Pointy, Linx, Cayan e yReceipts, enti che fungeranno da tramite fra i commercianti e Google stessa. Tutto questo per rendere più fruibili al consumatore i servizi dei commercianti fisici per quanto riguarda la disponibilità dei prodotti, dei rispettivi prezzi e altro ancora.

Le potenzialità ci sono, ma tutto starà nel capire quale sarà la risposta da parte degli esercenti e del settore in senso lato. Comunque, di questo e delle altre novità di cui abbiamo accennato, fateci sapere cosa ne pensate nel box dei commenti in basso.

Vai a: Google potrebbe portare le “tap gesture” su Chromecast