Xiaomi negli ultimi tempi si è guadagnata non pochi titoli nel mondo delle tech news, molti dei quali parlano di un progressivo aumento delle vendite sia a livello mondiale che nel mercato cinese diventando il quinto produttore mondiale di smartphone e addirittura il primo in Cina. Nella giornata di ieri però, grazie ai colleghi di phonearena, sono arrivate le prime brutte notizie anche per Xiaomi. La FTC (Fair Trade Commission) taiwanese ha infatti accusato la società cinese di aver condotto pubblicità falsa e ingannevole, multando il produttore di una cifra pari a 20,000$.

Nonostante la cifra non sia eccessivamente elevata, a risentirne potrebbe essere l’immagine (tanto buona) che Xiaomi ha saputo crearsi fin ora, tali pratiche illecite non passano di certo inosservate all’opinione pubblica asiatica. La società non ha comunque smentito l’accusa assumendosi le proprie responsabilità e, immediatamente, ha pubblicato un’immagine nel social network Weibo nella quale chiede scusa a tutti i suoi clienti.

Secondo la FTC, Xiaomi avrebbe dichiarato di aver venduto 28.000 unità nelle sue ultime tre vendite flash in Taiwan nel corso del 2013 mentre i valori reali parlano di circa 26200 unità, circa 1750 in meno di quanto dichiarato. Nei prossimi mesi, nel corso delle prossime campagne flash, sapremo se questa notizia avrà avuto un impatto negativo sul marchio dell’azienda, anche se difficilmente potranno esserci problemi visto il buon consenso che Xiaomi è riuscita ad ottenere sul mercato.

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