Continuiamo il nostro tour tra le realtà alternative ad Android andando ad incontrare Ubuntu Touch nell’ultima versione 14.10. Il sistema operativo supportato da Canonical si appresta a diventare “ufficiale” su alcuni dispositivi entro fine 2014, scopriamo se si è rivelato maturo e stabile abbastanza per poter fare il grande salto. Un po’ come per Sailfish OS e FireFox OS, non solo abbiamo valutato lo stato dei lavori sullo sviluppo del SO e dell’ecosistema di app e servizi, ma abbiamo anche cercato di presentare in modo completo ed obiettivo tutti i punti di forza e le particolarità del firmware. Come sempre vi lasciamo alla nostra video prova, a voi i commenti.

Video prova Ubuntu Touch 14.10 su Nexus 5

Per commentare  Ubuntu touch di agosto devo necessariamente dividere l’analisi in due: in primo luogo vi darò il mio giudizio da appassionato, nella seconda parte ci sarà spazio per la dura realtà.

Partendo dal più facile posso dirvi che Ubuntu Touch mi è piaciuto tantissimo, è novità pensata e ragionata, in ogni angolo emergono potenzialità incredibili e più lo si utilizza, più si capisce come gli sviluppatori abbiano creato una ottima base per poter far crescere senza grossi cambiamenti l’intero SO. Geniale la costruzione in scopes che porta all’estremo l’idea di un dispositivo sempre connesso alla rete. Provando UT si ha la sensazione che il software sia stato pensato per dispositivi intelligenti molto diversi tra loro, non necessariamente legati alla loro funzione di telefono. Viene colta l’essenza dell’oggetto smart, un assistente personale capace di fornire informazioni ed aiuti in ogni situazione.

Ora veniamo alle note dolenti: innanzi tutto siamo già ad agosto e come è facilmente intuibile dal video, le prestazioni sono molto lontane dall’essere accettabili. A differenza di Sailfish OS, Ubuntu touch non ha la scusate di essere un porting adattato su una ROM Android e teniamo presente che il Nexus 5 ha un hardware mostruoso. Ci sono poi, grosse lacune nella gestione degli account ma il problema più grosso è la totale mancanza di un ecosistema di app, scopes e servizi sufficiente per sfruttare almeno parzialmente l’idea di utilizzo di Ubuntu.

Ovviamente ci auguriamo che entro breve termine, gli sviluppatori riescano a tirare le fila del grande lavoro svolto in modo da dare lustro a questo fantastico progetto. Per il momento dovrete accontentarvi di provarlo sui vostri Nexus 4 o Nexus 5, la procedura per l’installazione è automatica e semplicissima, l’unico requisito è infatti avere installato MultiROM manager, ecco una video guida.