Questo non è sicuramente un bel periodo per TIM dal punto di vista legale: è di qualche giorno fa infatti la notizia delle prime denunce da parte dell’ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) contro l’attivazione automatica di TIM Prime (gratuita fino al 10 Aprile, ma successivamente al costo di 49 centesimi di euro a settimana); oggi veniamo a sapere che AgCom (Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni) ha emesso nei confronti della società la multa più salata della sua storia quasi ventennale.

La colpa sarebbe quella di non aver ottemperato alla diffida impartitale lo scorso Aprile per aver spostato parte della propria clientela residenziale; come recita il comunicato stampa:

“L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con la delibera n. 61/16/CONS, ha accertato l’inottemperanza da parte della società Telecom Italia S.p.A. alla diffida impartita con la delibera n. 169/15/CONS del 22 aprile 2015, relativa alla manovra con cui lo scorso 1 maggio la società ha spostato una parte consistente della propria clientela residenziale di rete fissa verso nuove condizioni contrattuali ed economiche

Tale diffida era atta, come prosegue il comunicato, ad “assicurare un’informazione esaustiva e trasparente alla clientela, anche al fine di garantire un corretto esercizio del diritto di recesso” e a “garantire il diritto di scelta per gli utenti che, sebbene fossero titolari di una offerta di base tipica del servizio universale, sono stati ricollocati da Telecom Italia all’offerta flat “Tutto Voce” in assenza di espresso consenso”.

TIM ha migliorato, in seguito alla diffida, la trasparenza delle comunicazioni ai propri utenti, ma secondo l’Autorità non è risultata una mossa sufficiente per la tutela della clientela, in quanto ha comunque proseguito coi passaggi alle offerte flat; di conseguenza, ai sensi dell’articolo 98, comma 1 del Codice delle comunicazioni elettroniche, ha proceduto ad infliggere alla società di telecomunicazioni una multa di ben 2 milioni di euro.

Infine AgCom “si è riservata di avviare con distinto procedimento le iniziative più opportune ad assicurare condizioni tecniche ed economiche di offerta dei servizi ricompresi nel servizio universale coerenti con gli obblighi ricadenti sull’impresa designata.

Questa volta dunque l’Autorità sembra esserci andata giù pesante nei confronti di TIM; se volete saperne di più e dare un’occhiata al comunicato stampa completo lo potete trovare a questo indirizzo.

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