Dopo un percorso lungo diversi mesi e costellato da rumor di varia natura e provenienza, il 16 maggio 2018 OnePlus 6 si è palesato dal palco della Copper Box Arena di Londra, con un mesetto di anticipo rispetto alla roadmap adottata dalla casa cinese per i predecessori.

Immaginiamo che, come lo scorso anno, OnePlus 6 possa essere il top di gamma per la prima parte dell’anno, seguita poi da una versione rivista e vitaminizzata. Non abbiamo indizi a supporto di questa teoria, ma il rilascio del flagship con un mese di anticipo potrebbe essere un’ottima indicazione.

A differenza di OnePlus 5T, il nuovo smartphone arriva in tre configurazioni di memoria interna/RAM e in altrettante colorazioni. Ma vediamo tutto nello specifico, partendo dal pacchetto tecnico di assoluto pregio unito ad un prezzo di listino, come da consuetudine, particolarmente aggressivo.

Caratteristiche tecniche di OnePlus 6

Inutile girarci intorno: OnePlus 6 è un top in piena regola. Gli appunti che gli si possono rivolgere sono giustificati da un prezzo di listino inferiore rispetto a smartphone di pari valore tecnico. A Shenzhen hanno optato per una componentistica di assoluto pregio.

A partire dal SoC, il non plus ultra della gamma Qualcomm per la prima parte del 2018: Snapdragon 845, octa core fino a 2,8 GHz con processo produttivo a 10 nanometri di seconda generazione, e GPU Adreno 630. Ad affiancarlo 6 GB di RAM LPDDR4X e 64 GB di memoria interna UFS 2.1, o in alternativa due varianti da 8 GB di RAM: una con 128 GB l’altra con 256 GB di memoria interna, sempre UFS 2.1. Non è prevista alcuna espansione di memoria.

Sul display, OnePlus ha deciso di proseguire sulla strada della tecnologia OLED: la delega per deliziare gli occhi degli utenti è andata ad un pannello da 6,28 pollici Optic AMOLED in formato 19:9 con risoluzione Full HD+ (2280 x 1080 pixel), protetto da un vetro Gorilla Glass 5 con curvatura 2.5D ai bordi. L’azienda ha preferito non passare al Quad HD+ perché ritenuta inutilmente dispendiosa dal punto di vista energetico, dei costi e della reperibilità industriale, preferendo un approccio più razionale: d’altronde 402 pixel per pollice sono più che sufficienti a garantire un’esperienza visiva completa e soddisfacente.

Anteriormente il comparto fotografico è composto da una fotocamera Sony IMX 371 da 16 megapixel f/2.0 priva di autofocus e di stabilizzazione ottica (c’è quella elettronica); essa sfrutta l’illuminazione del display per emulare il flash. Non mancano le funzioni ritratto e bellezza volto. Posteriormente resta invariato il sensore fotografico secondario rispetto al precedessore 5T (Sony IMX 376K da 20 megapixel f/1.7 non stabilizzato) mentre registriamo un’evoluzione sul sensore principale. Si tratta di un Sony IMX 519 da 16 megapixel con apertura f/1.7 e pixel da 1.22 µm su cui torna (finalmente) la stabilizzazione ottica dell’immagine che va ad affiancare quella elettronica. Presente la modalità ritratto per sfocare lo sfondo a piacimento, al pari di un flash dual LED per illuminare le scene più buie.

La fotocamera anteriore è capace di registrare video in Full HD a 30 frame per secondo, al posteriore invece ci si spinge fino al 4K a 60 fps. Debutta il Super Slow Motion: in 1080p si può arrivare fino a 240 fps, mentre in 720p a 480 fps.

Per quanto riguarda la connettività non manca praticamente nulla: supporto alle reti 4G/LTE inclusa la banda 20 fino a 1 gigabit per secondo, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, 2.4G/5G, 2×2 MIMO, Bluetooth 5.0 con il supporto ad aptX ed aptX HD, NFC, GPS, GLONASS, BeiDou, Galileo, supporto dual SIM, connettore USB Type-C e jack da 3,5 mm. A tal proposito conviene specificare che l’altoparlante di sistema è uno ed è posizionato sulla cornice inferiore: nessun effetto stereo, dunque.

Sul piano dell’autonomia forse ci si aspettava uno sforzo maggiore: OnePlus 6 arriva con un accumulatore al litio da 3.300 mAh con supporto alla ricarica rapida Dash Charge (5 volt e 4 ampere). Tuttavia lo Snapdragon 845 si è dimostrato abile nel tenere basse le richieste energetiche: non è escluso che, unito ad un’adeguata ottimizzazione della OxygenOS da parte di OnePlus, si riescano ad ottenere risultati più che soddisfacenti.

Design di OnePlus 6

Questo è l’ambito in cui era atteso un cambio di passo da parte di OnePlus 6 rispetto agli smartphone che lo avevano preceduto: l’azienda non ha deluso le aspettative confermando una costruzione di livello. Cambia il materiale principale utilizzato per la parte posteriore: via l’alluminio, spazio al vetro. Dimensioni: 155,7 x 75,4 x 7,75 millimetri, peso 177 grammi.

Vetro che non è servito a sdoganare la ricarica wireless ad induzione ma a proporre qualcosa di inedito nella gamma OnePlus. Al di sotto del Gorilla Glass 5 posto in superficie sono stati inseriti diversi strati per aumentare la sensazione di “profondità” della colorazione, un processo che ha impiegato parecchio tempo ai designer dell’azienda. “Annegati” nella placca troviamo il gruppo fotocamere con il flash LED ed il sensore biometrico per lo sblocco.

OnePlus 6 viene proposto in Mirror Black (versioni 6/64 GB di RAM/ROM e 8/128 GB), in Midnight Black (versioni 8/128 GB e 8/256 GB) e infine in Silk White (versione 8/128 GB). La prima colorazione avvicina di molto le sensazioni offerte dalla ceramica pur senza mutuarne il peso; la seconda è stata ottenuta tramite un processo di corrosione superficiale che ha reso il vetro opaco e poroso, in modo da restituire al tatto una sensazione simil metallica; la terza è stata ottenuta con una polvere di perle e l’applicazione di sei strati per ottenere una texture che fosse al contempo omogenea e delicata.

Anteriormente OnePlus 6 si presenta piuttosto anonimo come tutti i colleghi caratterizzati dal notch e da uno schermo che “invade” ogni centimetro quadrato. Grazie all’ottimizzazione spinta delle superfici si è giunti ad uno screen-to-body ratio (rapporto tra la superficie totale e quella occupata dallo schermo) dell’83,8%. La “tacca” contiene la capsula auricolare ed i sensori, con l’aggiunta mai banale del LED di notifica RGB.

Sacrificata sull’altare dei costi la certificazione IP per la resistenza a liquidi e polvere: OnePlus ha comunque reso lo smartphone impermeabile agli agenti atmosferici, senza tuttavia erodere una parte del budget per la certificazione che si sarebbe ripercossa sul prezzo finale. Una scelta che mira a soddisfare le esigenze quotidiane degli utenti senza gravare sul portafogli.

Software e funzioni di OnePlus 6

L’interfaccia è per gran parte la “solita” OxygenOS basata su Android 8.1 Oreo che abbiamo imparato a conoscere sugli ultimi smartphone OnePlus. Ci sono lo sblocco tramite riconoscimento del volto (il fulmineo Face Unlock) ed il sensore biometrico, la navigazione tramite gesture, la modalità notte per ridurre le tonalità bluastre del display al pari della modalità lettura che trasforma l’AMOLED in un pannello a scala di grigi per favorire la lettura dei testi.

A differenziare OnePlus 6, però, ci sono un paio di elementi. La modalità gioco migliorata ad esempio, che oltre a bloccare le notifiche “strozza” il traffico dati alle applicazioni in background per garantire un’esperienza videoludica il più possibile fluida. Smart Capture invece aumenta la chiarezza delle immagini fornendo risultati di elevata qualità in ogni ora del giorno, mentre Advanced HDR mette in risalto luci e ombre per immagini più definite. Inevitabile che l’editor video sia adesso capace di gestire il nuovo Super Slow Motion, permettendo la modifica delle clip per gestire la modalità “moviola” ed aggiungere effetti.

Immagini di OnePlus 6

Prezzo e uscita di OnePlus 6

Rispetto a OnePlus 5T, il prezzo d’attacco di OnePlus 6 cresce di 20 euro. Per di più, se si guarda alla variante 8/128 GB l’aumento è inferiore: 569 euro OnePlus 6 contro i 559 euro di 5T. Sulla variante 8/256 GB da 619 euro invece non si può fare alcun confronto perché non ha precedenti.

Sarà il mercato, dunque voi, a stabilire se le richieste economiche sono proporzionate ai contenuti. Rispetto al passato, comunque, OnePlus 6 include in confezione anche una custodia semi trasparente – regalo probabilmente dovuto alla maggiore scivolosità del vetro – ma non gli auricolari wireless presentati nel corso dello stesso evento.

Novità assoluta è la possibilità di acquistarlo anche su Amazon agli stessi prezzi del sito ufficiale. Vendite a partire dal 22 maggio 2018 sia on-line che negli store temporanei: uno di questi sarà allestito lo stesso giorno a Milano, e aprirà i battenti alle 13.00 del 21 maggio allo spazio Velvet, in via Molino delle Armi, 41.