La caratteristica dei tablet che ha da subito interessato l’utenza è la loro leggerezza, che unita alle dimensioni contenute, allo schermo touch di facile utilizzo e alla lunga durata della batteria ha decretato un grande successo per questo tipo di soluzioni. Di contro, ciò che ha sempre lasciato l’utenza business e gli utenti avanzati restii all’utilizzo di un tablet come sostituto (anche parziale) del proprio notebook è la grande flessibilità, la grande potenza di calcolo e il parco software immenso dei vetusti PC. Ma cosa succederebbe se i due mondi si incontrassero?

È a questa domanda che Intel cerca di rispondere presentando questo reference design di Ultrabook con schermo touch. Gli Ultrabook sono la nuova categoria di notebook creata da Intel per competere con il MacBook Air e per andare incontro alle esigenze di leggerezza, trasportabilità e design espresse dagli utenti. Il punto forte di queste soluzioni è che sono a tutti gli effetti dei notebook completi che non hanno niente da invidiare ai notebook classici, pur avendo dimensioni e peso più simili ad un tablet. Al CeBIT di Hannover, però, Intel ha mostrato un prototipo con schermo touch da 13.3 pollici con risoluzione 1600×900, processore Ivy Bridge, USB 3.0, porta HDMI e slot per SIM e SD – con possibilità di aggiungere funzionalità NFC – che ha l’obiettivo di unire i due mondi finora antagonisti dell’ “era PC” e dell’ “era post-PC”. Il risultato è definibile, a prima vista, fantastico.

Così come è possibile usare il touch su un tablet e fruire più naturalmente dei contenuti, così Intel pensa che un approccio più naturale sia migliore e provvede inserendo un touchscreen su un prodotto che non avrebbe normalmente tale funzionalità. L’era attuale è stata definita “post-PC” perchè si è superato il concetto di computer finora applicato (desktop e notebook), e smartphone e tablet stanno prendendo il sopravvento. Intel è stata uno dei principali motori e promotori del famoso slogan “un PC in ogni casa” di Microsoft, e vede ovviamente male un futuro senza PC. La soluzione è andare incontro al cambiamento e farlo proprio.

Sarà però in grado Intel di convincere gli utenti che il PC è migliore del tablet? Finora la risposta è stata “no”. Né Intel né Microsoft, tipicamente i punti di riferimento del mondo PC, sono stati in grado di convincere l’utenza che il PC può offrire di più, può fare meglio e più velocemente le cose, può adattarsi alle esigenze – e per un semplice motivo: non è vero. Si sta (a mio avviso finalmente) delineando il sacrosanto concetto che è il dispositivo che deve andare incontro alle esigenze dell’utente e non il contrario. Basta con PC da 1000€ usati solo per andare su Internet e fare due ricerche con Google nell’ipotesi migliore. Basta con notebook di fascia altissima usati per guardare due film al mese. Basta con problemi a non finire su dispositivi che vengono usati male e non vengono sfruttati che al 10% nel migliore degli scenari ipotizzabili.

Finalmente andiamo incontro ad una vera rivoluzione in cui l’acquirente acquista quello di cui effettivamente necessita. Se necessita di guardare le email, vedere qualche filmato su YouTube e limitarsi a poche altre operazioni basilari un PC è sovradimensionato. Un tablet è molto più adatto e garantisce un’esperienza utente migliore e più intuitiva, nonché soddisfacente. Anche se appartengo a quello zoccolo duro di utenti che non rinunceranno mai ad un PC desktop, non posso che essere contento per questa piega presa dagli eventi: finalmente ci saranno dispositivi adatto all’esigenza particolare e non un dispositivo multiruolo che deve soddisfare le esigenze di tutti finendo per non soddisfarne nessuna. Gli Ultrabook potrebbero non battere i tablet, ma sicuramente vanno incontro alle esigenze di una fetta di persone che necessita di quelle caratteristiche e, per questo, sapranno ricavarsi un successo proporzionato al numero di queste persone.