Tutti sappiamo che l’India è un Paese estremamente povero ed estremamente ricco, un Paese pieno di contraddizioni a noi quasi del tutto incomprensibili. Una di queste contraddizioni riguarda proprio l’informatica: l’India è uno dei Paesi globalmente più attivi in sviluppo e ricerca nel ramo informatico, e si sta scommettendo molto su questo ambito per il futuro. Ma se da un lato troviamo aziende come Notion Ink che producono tablet avanzati che vengono venduti in Occidente e vengono spesso blasonati per la loro qualità (anche se questo punto è controverso), dall’altro troviamo una gran parte della popolazione che vive sotto la soglia della povertà, campando alla giornata e senza un domani certo. Anche coloro che non sono in condizioni così gravi non possono certo dirsi ricchi: l’India è uno dei Paesi più poveri del mondo, e la popolazione media vive con una standard di vita molto al di sotto del nostro.

Questo non impedisce però di vedere ciò che accade al di fuori dell’India, vedere il “fenomeno tablet” che sta travolgendo i mercati occidentali ed asiatici. Il governo indiano ha dunque deciso che fosse necessario produrre un tablet per la popolazione locale usando le aziende locali per fornire un mezzo di connessione e di intrattenimento a basso costo ed al passo con la modernità. La soluzione trovata è stata di creare un tablet da 35$ (circa 25€). Il governo indiano ha promesso di immetterlo sul mercato per la metà del 2011, e sembra che riuscirà a mantenere la promessa: il primo lotto sarà messo in spedizione in questi giorni ed arriverà al consumatore finale ad un prezzo di 2200 rupie (circa 50$ o 35€) prima che entrino in vigore i sussidi statali che ne abbasseranno il prezzo.

In tutto ciò la particolarità è che il governo indiano abbia deciso di appoggiarsi ad Android, piuttosto che ad un sistema creato ad hoc e basato su Linux come spesso si vede in questi casi. Non si può che complimentarsi con loro per la scelta e per l’appoggio di un progetto open source come Android che vedrà una maggiore diffusione anche in Paesi poveri, andando così a confermare uno dei grandi “miti” nati in seguito alla sua diffusione: Android dovrebbe abbassare il prezzo dei terminali perchè gratuito

[Via phandroid.com]