Una delle qualità di HTC One (M8) che proprio non possiamo fare a meno di elogiare è il metallo, ovvero il materiale che costituisce l’involucro esterno dello smartphone. Magari il design di questo dispositivo può piacere o non piacere a seconda dei punti di vista, dato che comunque si differenzia in maniera piuttosto sostanziale dagli altri smartphone Android – vuoi per il doppio altoparlante frontale, vuoi per la doppia fotocamera posteriore, vuoi proprio per i materiali.

Ma qual è stato il motivo ispiratore per la realizzazione del design dello smartphone? A spiegarcelo è direttamente Daniel Hundt, Creative Designer di HTC, che intervistato da Stuff.tv parla a 360 gradi sullo smartphone. Egli comincia proprio dai materiali e dal design affermando che:

Ci sono molti approcci che si possono seguire quando devi realizzare il design di un oggetto. Puoi partire pensando a qualche comportamento umano, o alla storia di quel tipo di oggetto, o puoi partire dai materiali e provare a lasciarti guidare da questo nella realizzazione del telefono. Naturalmente abbiamo lavorato con gli ingegneri su come potevamo ottenere una superficie curva sul retro, ed abbiamo continuato installando in modo fittizio dei circuiti PCB (circuiti stampati) così che potessero essere compatibili con la forma scelta, ma il nostro approccio all’inizio è stato semplicemente quello di partire da un pezzo di metallo e chiederci cosa potevamo farci.

Anche HTC One (M7) è stato realizzato con gli stessi materiali di M8 ed anche con un design posteriore estremamente simile, per cui il lavoro di HTC si è focalizzato non solo su questo aspetto (relativamente importante) ma soprattutto su altri. In particolare, quello che Hundt vuole far trasparire dal suo concetto è che la tecnologia (intesa come hardware) non ha inciso sulla tecnologia (intesa come ricerca del design):

Mi piacciono oggetti che hanno un design non forzato, che ti fanno pensare ad esempio che quello è solo qualcosa a cui un telefono o una sedia deve somigliare. È un risultato scaturito naturalmente dal materiale, senza che la tecnologia venisse forzata ‘solo per amore della tecnologia’.

In sostanza, quindi, Hundt e la sua squadra si sono interrogati su:

non ‘come possiamo implementare una batteria maggiore’ o ‘come possiamo implementare un display più grande’, ma ‘come possiamo semplificare questo oggetto?’.

Naturalmente quando si progetta un qualsiasi dispositivo di questo genere si deve tener conto di tantissimi fattori, ed uno dei più importanti è come ricavare spazio all’interno dello smartphone per l’installazione fisica dei componenti:

È veramente difficile mettere d’accordo il team che si occupa di acustica con quello che si occupa delle antenne – ci sono 10 antenne molto, molto sensibili nell’M8, ed ovviamente richiedono spazio per poter essere installate, ma le grandi prestazioni audio sono una delle nostre caratteristiche chiave di vendita e le ottieni solo ricavando spazio all’interno del telefono. Così ogni volta abbiamo sempre cercato di dare ad ogni team lo spazio necessario all’interno del telefono senza cambiare il form factor principale.

E per quanto riguarda la resistenza all’acqua, invece? Perchè HTC non ha reso il suo smartphone waterproof ma solo resistente a schizzi d’acqua?

Si, la resistenza all’acqua è una caratteristica utile, ma va ad incidere fortemente sulle dimensioni. È in sostanza qualcosa a cui noi ci stiamo approcciando – l’M8 è certificato IPX3, quindi è resistente solo agli schizzi d’acqua – ma stavolta ci siamo sentiti come se avessimo trovato il giusto compromesso che ci ha permesso di ottenere la forma che volevamo.

Infine, Hundt spiega perchè su HTC One (M8) si è scelto di installare anche uno slot per l’inserimento della microSD, ma il motivo era piuttosto scontato e banale:

Ci sono forti pro e contro nell’avere uno slot per la microSD, ma abbiamo ricevuto tanti feedback da parte di utenti che desideravano avere più memoria, così abbiamo deciso di dargli questa possibilità.

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