A quanto pare uno dei brevetti utilizzati da Apple nel processo contro Samsung – nonchè uno dei brevetti alla base del pagamento del risarcimento da 1 miliardo di dollari inflitto alla società koreana – è stato temporaneamente dichiarato invalido dall’USPTO (United States Patent and Trademark Office). Prior art, questa sconosciuta.

In effetti il concetto è poco noto. Con “prior art”, traducibile in “opera precedente”, si intende quell’insieme di opere che sono applicazioni dei metodi, concetti o implementazioni registrati nel brevetto. Non è teoricamente possibile registrare un brevetto se qualcuno ha già realizzato un prodotto che contiene al suo interno l’oggetto del brevetto. Non è dunque possibile, ad esempio, registrare un brevetto su un’applicazione VoIP se qualcuno ha già realizzato in passato un’applicazione con quelle funzioni. Non sempre, però, è semplice scoprire le prior art e saper provare che sono tali.

Un esempio pratico: la funzione di “slide to unlock” tanto cara ad Apple è stata, in realtà, inventata dalla Neonode e applicata per la prima volta sul Neonode N1, un telefono che ha avuto scarsissime vendite ed una diffusione altrettanto scarsa. Ciò non toglie, però, che il concetto sia stato applicato in un prodotto commerciale prima della registrazione del brevetto. Tale prior art non è però stata riconosciuta, anche se evidente.

A quanto pare, però, l’USPTO non viene soltanto pagato per approvare brevetti a raffica. Il brevetto #7469381 sul “rubber banding” o “bounce back”, ovvero l’effetto di rimbalzo che viene visualizzato quando si è in fondo ad una lista o ad un documento (esempio: galleria di foto), è stato dichiarato invalido – anche se temporaneamente. Tutte e 20 le rivendicazioni contenute nel brevetto sono state dichiarate invalide.

Il motivo del giudizio di invalidità è da ricercare nella mancanza di novità e nell’ovvietà di quanto brevettato.Inoltre esiste una forma di prior art in un brevetto di Bas Ording, lo sviluppatore di Apple che viene riportato nel brevetto dell’azienda. Tale brevetto è stato sottoposto per la registrazione all’USPTO nel 2005 ed è stato approvato nel 2010. Anche un brevetto di AOL relativo al layout di una pagina web, registrato nel 2003 come brevetto europeo, funge in qualche modo da prior art.

Si tratta di un giudizio preliminare che dovrà essere confermato, ma Samsung ha già provveduto a informare il giudice Lucy Koh, che si è occupata del processo terminato a fine Agosto, attraverso una deposizione questa notte. Ricordiamo che la validità del brevetto era già stato oggetto di attacchi da parte di Samsung durante il processo, ma la giuria aveva deciso di non considerare valide le prove portate dalla società koreana a suo favore.

La decisione finale dello USPTO potrebbe avere un enorme impatto sul giudizio del processo d’appello che si terrà nei prossimi mesi. Se, infatti, il brevetto è stato fra i principali responsabili dell’enorme risarcimento chiesto a Samsung, in appello Apple si troverebbe con una importante arma in meno su cui contare. Samsung potrà usare l’invalidazione, nel caso in cui venisse confermata, per far abbassare notevolmente il computo dei danni e per chiedere la nullità della moltiplicazione dei danni dovuta in caso di violazione volontaria e cosciente di un brevetto, nonchè per chiedere la sospensione del bando permanente dei dispositivi incriminati dal suolo statunitense. In più, il brevetto era stato utilizzato anche contro HTC ed era stato alla base del bando dei dispositivi disposto dall’ITC (International Trade Commission).

È inevitabile pensare che un concetto di questo tipo non avrebbe mai dovuto essere brevettato, indipendentemente dall’azienda richiedente. Non si può che pensare ad una nota canzone di Giorgio Gaber. un’idea, un concetto, un’idea, finchè resta un’idea è soltanto un’astrazione. Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione.

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