È fissato per domani un incontro tra i CEO di Samsung ed Apple per discutere un possibile accordo che ponga fine alla battaglia legale in corso: tale incontro, imposto dal giudice Lucy Koh, potrebbe finire in un “nulla di fatto” oppure – finalmente – in un accordo che lasci i brevetti da parte e permetta finalmente al mercato di decretare quale sia il prodotto più meritevole senza passare per le aule dei tribunali. Tim Cook, di Apple, e Choi Gee-Sung, di Samsung, sono stati invitati a presentarsi presso la corte di San Francisco con una “valutazione genuina della possibilità delle parti di prevalere su accuse e difese” il 21 e il 22 Maggio – fondamentalmente, con valutazioni sulle possibilità di vincere. Tali valutazioni dovrebbero aiutare le due compagnie a capire che sarebbe meglio mettere da parte le ostilità e concludere le battaglie legali.

Battaglie che, come riporta PhoneArena, sono finora costate circa 400 milioni di dollari in parcelle legali, che avrebbero potuto essere investiti in miglioramenti dei prodotti e ricerca. Una cifra astronomica che fa sperare per un accordo – e tale possibilità non è, in realtà, del tutto remota. Tim Cook, successore di Steve Jobs, si è dichiarato contrario alle battaglie legali e più propenso ad accordi economici. Durante la presentazione dei risultati finanziari di Apple, infatti, il CEO della società più ricca del mondo ha così affermato:

“I’ve always hated litigation, and I continue to hate it. I’d rather settle a patent lawsuit, but I don’t want Apple to be the developer for the world, I want people to make their own stuff. ” 

“Ho sempre odiato le cause legali, e continuo ad odiarle. Preferirei porre fine alle cause brevettuali, ma non voglio che Apple sia lo sviluppatore per il [resto del] mondo, voglio che gli altri facciano cose proprie.”

La posizione è chiara ed è altamente contrastante con l’ultimo Steve Jobs, che dichiarò di voler arrivare alla “guerra termonucleare” pur di annientare Android –  che vedeva come un prodotto copiato e rubato ad Apple. La sua volontà di distruggere totalmente gli avversari era dovuta con ogni probabilità alla sconfitta subita da Apple nel campo PC: l’ingenuità di Jobs lo portò a cedere un Macintosh a Bill Gates permettendo alla nascente Microsoft di sviluppare la prima versione di Windows, che segnò l’inizio della fine per la Apple. Visto che, come giustamente affermava Giambattista Vico, la storia si ripete, anche nel mercato smartphone Apple sta lentamente venendo schiacciata da Android.

Ciò non giustifica, però, il blocco totale delle vendite di prodotti della concorrenza, per quanto questi ricalchino alcuni aspetti dei prodotti Apple – ed in questo caso sto pensando ai Galaxy Tab di Samsung in Germania. Coloro che fossero interessati ad approfondire alcuni di questi aspetti sono invitati a leggere “Contro Steve Jobs” di Evgeny Morozov (edizioni Codice), che è per molte cose illuminante sull’attuale situazione.

Nel caso in cui le due società non riuscissero a giungere ad un accordo, è già stata fissata una data a Luglio per continuare il processo. Lancio un appello: piantatela. Siamo noi consumatori a pagare tutto questo, e ne siamo stufi.