La concorrenza può essere spietata, e questo è un fatto che RIM conosce bene. Da numero uno incontrastato nelle vendite di smartphone, la società canadese è precipitata al penultimo posto – subito dopo ci sono solo le soluzioni con Windows Phone 7, se non teniamo conto di piattaforme come Palm OS, webOS, Symbian e Windows Mobile 5.x/6.x. Il motivo di tale calo nelle classifiche non è però dovuto ad un calo delle vendite, visto che queste sono cresciute, bensì al calo nel market share. Cosa significa questo? Il market share viene calcolato con una proporzione abbastanza semplice: il numero smartphone di una data azienda sta al numero totale smartphone venduti come x sta a 100 (Na : Nt = x : 100). Le vendite di RIM sono aumentate, ma non abbastanza da consentirle di mantenere stabile il proprio market share. Se, infatti, nel 2006 si vendevano 100 smartphone di cui 55 erano BlackBerry, nel 2011 sono stati venduti 10000 smartphone di cui 100 erano BlackBerry. I numeri sono, come ovvio, puramente fittizi, ma danno una buona idea della situazione: gli smartphone venduti sono aumentati consistentemente, ma il mercato è cresciuto molto di più del previsto e RIM è rimasta indietro. Eppure, agli azionisti non sembra interessare che RIM abbia aumentato le proprie vendite: solo il market share è importante, e di conseguenza se non si riesce a mantenerlo immutato o ad aumentarlo bisogna penalizzare la società. La creatrice dello smartphone business per eccellenza è in gravi difficoltà: non perchè non venda, ma perchè gli azionisti non sono contenti. La compagnia sta affrontando la più grande crisi che l’abbia mai colpita, e molti mettono in dubbio che possa sopravvivere. RIM ha dimostrato che può fare concorrenza agli altri player di mercato: non le mancano certo le buone idee e le buone realizzazioni. Ciò che, però, manca a RIM è un appeal forte verso il mercato. Se infatti la società era in grado di esprimere un certo status symbol negli anni scorsi, ed esibire un BlackBerry era motivo di orgoglio e sinonimo di prestigio, al giorno d’oggi non c’è più quella sorta di “aura” di prestigio e di esclusività che circondava i prodotti della Mora. Con l’avvento di iOS e di Android, i consumatori guardano sempre più verso iPhone e iPad per iOS e verso i prodotti di HTC e Samsung per Android nella loro ricerca di prodotti esclusivi e con un quid “premium”. Il forte appeal suscitato dai BlackBerry è svanito, anche e soprattutto a causa della mancanza totale di visione verso il futuro di RIM. Proporre terminali sempre uguali, con un design che richiama sempre se stesso, con un sistema operativo non al passo coi tempi e con form factor destinati ad una utenza di nicchia non sta portando buoni frutti a RIM. L’ultima speranza per la società è che le nuove soluzioni con BlackBerry OS 10, o BBX, abbiano successo e rilancino la compagnia e la sua immagine. Si era già parlato, in passato, di possibili accordi tra Samsung e RIM per l’adozione da parte della prima del nuovo sistema operativo della seconda. Tali supposizioni erano rimaste, però, tali: la società koreana aveva smentito fermamente che una tale evenienza fosse possibile. Ultimamente stanno tornando alla carica voci che parlano non solo di un accordo di licenza del sistema operativo, ma anche di investimenti da parte di Samsung nella realtà canadese. L’ammontare dell’investimento sarebbe di 1.5 miliardi di dollari USA, che darebbero un po’ di respiro a RIM e potrebbero aiutarla a tornare sulla cresta dell’onda. Appena la voce riguardo un investimento di Samsung si è diffusa, il titolo di RIM è salito di 5 punti percentuali: le borse reagirebbero molto bene ad un’eventualità simile, ma una mossa del genere avrebbe senso per le due compagnie? Per quanto riguarda RIM, il governo del Canada ha dichiarato che non sarà mai possibile che la compagnia venga acquisita totalmente da una società esterna, dunque il ruolo di Samsung sarebbe relegato a “supporter” e non ad azionista di maggioranza. Ciò permetterebbe a RIM di mantenere la sua indipendenza pur avendo un colosso come Samsung a sostenerla. Anche se, forse, ciò potrebbe portare ad una minore libertà d’azione e a una certa “concorrenza interna”, visto che Samsung concorrerebbe con RIM nella vendita di terminali con BB10; ciò le porterebbe, però, dei guadagni sicuri. Questa situazione ipotetica sembra essere solo vantaggiosa per RIM. Anche per Samsung la situazione sembrerebbe unicamente vantaggiosa: la possibilità di diversificare la propria offerta con una piattaforma nuova e di ridurre la propria dipendenza da Google è un obiettivo che Samsung sta già perseguendo con altri sistemi (ad esempio, Tizen). L’acquisizione di Motorola da parte di Google è stata una mossa non molto ben vista dalle altre società, e Samsung sembra essere intenzionata a intraprendere tutte le vie possibili per rendersi quanto più indipendente da Google sia possibile. Mentre Microsoft ha scelto Nokia come partner e, dunque, Windows Phone è “compromesso”, webOS è ormai “morto” e iOS è fuori discussione, piattaforme come bada, Tizen e BlackBerry OS 10 sono ancora “terre vergini” e possono costituire un buon punto di partenza per diversificare la propria offerta in un’ottica di sviluppo a lungo termine. L’adozione di BlackBerry OS 10 da parte di Samsung porterebbe i riflettori dei media, degli sviluppatori e degli utenti sulla piattaforma di RIM e porterebbe enormi vantaggi ad entrambe le società. Non ci sono conferme, ovviamente, da parte dei due colossi della telefonia – ma speriamo vivamente che stiano considerando attentamente la cosa, perchè maggiore concorrenza è sempre una cosa buona per noi utenti e mai come ora c’è bisogno di più concorrenza.