A qualche mese di distanza dalla sua presentazione ufficiale, Samsung Galaxy Note 5 continua a tenere banco, facendo parlare delle sue specifiche tecniche e di quello che potrebbe non avere. Il successo di Galaxy S6 e S6 Edge potrebbe avere segnato l’inizio di una nuova strategia commerciale per Samsung.

I due flagship presentati allo scorso MWC sono stati criticati per l’assenza di una batteria removibile e di uno slot microSD per espandere la memoria interna. Tralasciando il fatto che Apple da tempo opera in questo modo e i dti di vendita sembrano darle ampiamente ragione, la scelta di Samsung è tutt’altro che sbagliata.

Le prestazioni di UFS 2.0 sono impressionanti se confrontate con le tradizionali memorie eMMC 5.0 e questo ha contribuito a rendere Galaxy S6 uno degli smartphone più performanti presenti sul mercato. Immaginate di inserisci una microSD comprata alla fiera dell’elettronica e pagata qualche euro, magari con chip contraffatti di dubbia provenienza, o di utilizzare una batteria non originale pagata qualche euro.

A risentirne sarebbe l’immagine di Samsung che si troverebbe ad affrontare critiche per problemi legati a componenti esterni. A questo punto è meglio chiudere ogni possibilità di espansione e proporre agli utenti diversi tagli di memoria.

Ecco perché anche con Galaxy Note 5 il produttore coreano sembra intenzionato a seguire la strada inaugurata con Galaxy S6, rimuovendo lo slot microSD ed adottando una batteria non removibile. Per Samsung si tratterebbe sicuramente di un risparmio che aumenterebbe i profitti, per l’utente potrebbe essere un fastidio. Secondo voi Samsung fa bene ad impedire che i propri smartphone possano essere espansi o si tratta di una manovra che a lungo termine potrebbe rivelarsi controproducente? Fatecelo sapere nei commenti.

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