Il pittore ed architetto austriaco Friedensreich Hundertwasser è noto per il suo rifiuto delle forme geometriche e per la sua passione verso le curve delle spirali“. Così comincia il racconto di Samsung che intende spiegare agli utenti come ha piegato la realtà e quali sono le ricerche che hanno condotto ai display edge.

Il primo test ha riguardato la migliore angolazione della parte curva, in modo da riuscire a sposare perfettamente visibilità e maneggevolezza. Il risultato è stato un angolo di 70 gradi che permette di tenere saldamente il dispositivo e visualizzare la parte curva del display senza dover piegare lo smartphone. L’avvento dei display flessibili ha facilitato la creazione di una nuova esperienza utente con nuove possibilità impossibili da ottenere sui classici schermi piatti.

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La parte curva del display può essere gestita separatamente o in maniera congiunta rispetto al display principale, creando un unico display continuo. Nuove interazioni sono possibili grazie all’edge, come la possibilità di sbloccare lo smartphone aprendo una determinata applicazione, scelta nel display laterale.

La parte curva del display potrà rimanere sempre accesa, permettendo agli utenti di ricevere notifiche e di accedere alle funzioni preferite. I primi prototipi appaiono molto diversi da quello che è stato il primo smartphone dotato di funzioni edge, Galaxy Note Edge, ed ancora diversa è stata l’evoluzione che ha portato alla creazione di Galaxy S6 Edge.

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