Samsung sta costruendo il suo più grande impianto produttivo al mondo in Vietnam. Una meraviglia tecnologica da 2 miliardi di dollari per produrre dispositivi di alto livello, tra cui anche smartphone e tablet. Gli operai edili che stanno costruendo l’impianto però hanno avviato una protesta che è presto sfociata in una vera e propria rivolta, per fermare la quale sono intervenute forze di polizia e di sicurezza privata.

Allo scontro hanno partecipato i lavoratori, una banda di motociclisti e le forze dell’ordine in assetto anti-sommossa. I lavoratori hanno utilizzato sassi ed altri corpi contundenti da lanciare contro i poliziotti, ma hanno anche incendiato i container dove risiedevano le guardie ed alcune motociclette. La rivolta è durata in totale poco più di tre ore, dopo le quali è tornato l’ordine.

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Secondo le fonti ufficiali ci sono stati 4 feriti, ma secondo alcune fonti locali ci sono stati anche 8 morti. Non è chiaro dove sia la verità, ma si tratta con certezza di uno dei più grandi episodi di violenza degli ultimi anni nel Paese comunista, tenuto rigidamente in ordine dal partito al potere.

Alla costruzione dell’impianto lavorano quasi 10’000 persone. Samsung ed altre aziende multinazionali come Nokia ed Intel stanno spostando in Vietnam gli impianti di produzione per via del minor costo della manodopera rispetto alla Cina.

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