I cittadini cinesi sarebbero particolarmente infastiditi dal trattamento riservato loro da Samsung in occasione del caso Galaxy Note 7. Mentre gli oltre due milioni di phablet venduti negli Stati Uniti sono stati richiamati a causa dei problemi alla batteria, Samsung ha rassicurato gli utenti cinesi sul fatto che i loro telefoni potessero essere considerati sicuri.

In realtà anche i Samsung Galaxy Note 7 commercializzati in Cina si sono rivelati difettosi, tanto da essere richiamati immediatamente dopo. Secondo quanto riporta il New York Times, il colosso sud coreano, per mano di due presunti impiegati, avrebbe cercato di “corrompere” un utente cinese che aveva diffuso in Rete un filmato nel quale si vedeva chiaramente un Galaxy Note 7 che stava bruciando per il noto problema alla batteria.

I due emissari avrebbero offerto un nuovo Galaxy Note 7 e l’equivalente di circa 900 dollari affinché il giovane mantenesse privato il video. La proposta è stata ovviamente rifiutata e la cosa ha ulteriormente indispettito l’opinione pubblica cinese.

Samsung ha prontamente presentato le proprie scuse, affermando “intende scusarsi per le incomprensioni che può aver causato ai consumatori cinesi a causa della mancanza di chiarezza nelle comunicazioni. Per Samsung la Cina è uno dei mercati più importanti e una destinazione cruciale per gli investimenti fatti all’estero“.

Nel frattempo Samsung ne sta passando di tutti i tipi: è stata citata in giudizio in Corea del Sud a causa del Galaxy Note 7 e negli USA è stata lanciata una petizione per il modo con cui è stato gestito il richiamo, ma nonostante questo le vendite dei Galaxy S7 continuano a salire e Samsung continua a distribuire Gear VR.