Samsung ha spesso ripetuto di essere impegnata al massimo per gestire in maniera diligente la delicata situazione legata a Samsung Galaxy Note 7 e alle sue batterie esplosive, che continuano a creare situazioni pericolose anche dopo essere state sostituite. Sembra però che al produttore sud coreano la situazione stia sfuggendo di mano e si appoggi decisamente agli operatori mobili, almeno negli Stati Uniti, per gestire la vicenda.

Una chiara testimonianza trapela da un’email, inviata a The Verge da un dirigente di una società di tecnologia che stava cercando di sostituire il proprio Galaxy Note 7. La prima mail di richiesta è stata inviata a Samsung dall’utente il 15 settembre e dopo un sollecito in data 22 settembre è stato necessario attendere l’8 ottobre per ricevere una confusionaria risposta da Samsung.

Potete trovare il testo integrale alla fonte ma per comodità vi riportiamo i passaggi salienti della risposta fornita da Samsung:

Ci sono alcuni problemi ed errori (con il sito di supporto) ma si tratta di un notevole passo avanti per risolvere la situazione. Uno dei problemi è dato dal fatto che gli utenti ricevono una mail contenente un numero d’ordine diverso da quello reale… Il nuovo programma è gestito da una compagnia specializzata in richiami… Abbiamo poche informazioni su molti dei processi in corso…”

Non sembra quindi che Samsung stia operando in maniera rassicurante per gli utenti, anche se il processo di sostituzione o rimborso di Galaxy Note 7 è dettagliato in maniera esauriente. Il fatto che il produttore sud coreano non abbia accesso alle informazioni in tempo reale la dice lunga sull’impegno reale di Samsung. La soluzione più sicura, almeno per gli utenti statunitensi, sembra essere quella di rivolgersi agli operatori telefonici e gestire con loro il reso o la sostituzione.