“Bello e impossibile” è una perfetta descrizione di Ulefone Paris. Lo smartphone, modello più piccolo ed economico dell’offerta del produttore cinese, è particolarmente apprezzabile per il suo design e per il software fluido e veloce, ma ha alcune pecche abbastanza notevoli – prima fra tutte una autonomia ridotta. Un po’ come la capitale francese, Ulefone Paris è bellissimo e affascinante, ma ha i suoi lati oscuri: non è oro tutto ciò che luccica (seppur Parigi sia una città magnifica, s’intende).

Video recensione di Ulefone Paris

Hardware e telefonia

Ulefone Paris si inserisce perfettamente nel solco della tradizione degli smartphone cinesi dal basso prezzo, con una dotazione hardware che si potrebbe definire standard: processore octa-core MediaTek MT6753 operante a 1.3GHz, 2GB di memoria RAM, 16GB di spazio di archiviazione, slot microSD, fotocamere da 13 megapixel sul retro e da 5 megapixel sul fronte, batteria da 2250mAh. Non abbiamo dotazioni “extra” come un sensore di impronte od altri orpelli; il telefono è molto semplice e non offre alcuna novità in questo senso.

Ulefone Paris 2

Parte telefonica & antenne

La ricezione è nella media, senza lode né infamia, così come le prestazioni di WiFi e Bluetooth. L’audio in capsula è migliorabile ed appare inscatolato e non sempre chiaro, ma ha un volume accettabile. Il vivavoce è utilizzabile solo in situazioni di emergenza, perché la qualità è molto bassa. Qualche problema con il GPS, che non è precisissimo.

Design, materiali ed ergonomia

Sicuramente Ulefone Paris non lascia indifferenti. Una cosa è certa: l’azienda ha tratto pesantemente “spunto” dal linguaggio visivo di Apple, riproponendo forme ed idee già visti sui prodotti della Mela; il risultato non è però cattivo e, soprattutto, non ci troviamo di fronte ad un vero e proprio clone.

L’evoluzione rispetto alla linea della gamma Be Touch è minima, ma si nota ed è la benvenuta. Ulefone Paris è indubbiamente simile ad iPhone, ma ha una sua personalità precisa. In questo contesto ovviamente entra in gioco il gusto, ma trovo che Ulefone Paris sia uno degli smartphone con schermo da 5 pollici più belli sul mercato.

Ulefone Paris 3

I materiali adottati sono pressoché identici a quelli dei Be Touch: il vetro anteriore è curvo con effetto 2.5D, i lati sono in alluminio e il retro (rimovibile) è in plastica. La costruzione è di alto livello e lo smartphone è quasi granitico nella sua solidità; non ci sono flessioni né scricchiolii di sorta.

Ulefone Paris 4

L’ergonomia è tra le migliori che abbia avuto modo di sperimentare in assoluto; i bordi curvi garantiscono una presa ottima e le dimensioni sono sufficientemente contenute da garantire un utilizzo comodo con una mano sola. Questo avviene anche grazie alle dimensioni ridotte (144.5 x 71.7 x 8.0 mm) e al peso contenuto (128 g). Notevole il fatto che non c’è quasi soluzione di continuità tra vetro frontale, lato in alluminio e retro in plastica.

Display, Audio & Multimedia

Ulefone ha scelto di utilizzare un pannello da 5 pollici con risoluzione HD (1280×720), con una densità conseguente di 293PPI che lo fa apparire sufficientemente definito. I colori non sono ben tarati e appaiono leggermente troppo caldi, con il bianco che tende al giallo; in generale, però, i colori sono di buona qualità e sufficientemente realistici. Il nero è pessimo e appare come grigio nemmeno troppo scuro, che diventa ancora più chiaro guardando lo schermo da angolazioni differenti.

La luminosità minima è abbastanza elevata, mentre quella massima non è sufficiente per garantire una visione dei contenuti senza problemi sotto la luce diretta del Sole. Un difetto che ho notato nell’unità in mio possesso è che sono presenti macchie nella parte bassa piuttosto evidenti quando si visualizzano contenuti con colori chiari. Non è chiaro se sia un difetto del pannello o un difetto di assemblaggio (es. colla).

Ulefone Paris 5

Il vetro non è affatto oleofobico e trattiene moltissimo le impronte e lo sporco. Questo provoca una minore visibilità, soprattutto con una luminosità ambientale molto elevata.

L’audio è di qualità al più mediocre; anche se il volume è accettabile, la qualità è molto bassa. Ulefone Paris non è certamente uno smartphone pensato per ascoltare musica o per godere appieno della qualità dell’audio di giochi o video.

Fotocamera

Come accadeva già con i modelli Ulefone Be Touch, anche Ulefone Paris sfoggia un hardware potenzialmente ottimo le cui ali vengono totalmente tarpate da software non all’altezza. Il sensore posteriore da 13 megapixel riesce a catturare scatti la cui qualità è fondamentalmente insufficiente; la resa dei colori è buona solo in condizioni di luce altrettanto buone e il rumore d’immagine è tanto eccessivo da far spesso perdere tutti i dettagli. Il sensore entra in sofferenza quando la luce non è esattamente perfetta, un dato difficile da considerare positivo.

Ulefone Paris 6

In notturna, poi, la situazione peggiora ulteriormente, per quanto sembri impossibile; il rumore d’immagine prende il sopravvento e le immagini sono macchie di colore messe insieme – nulla più.

Batteria

Se quattro ore di schermo acceso in una giornata sono già poche, pur essendo un buon risultato tra gli smartphone degli ultimi 2-3 anni, Ulefone Paris non riesce a raggiungere nemmeno quelle. Ulefone Paris, a causa della batteria da soli 2250mAh, non riesce a raggiungere la sera con più di tre ore di schermo acceso; le tre ore e mezza sono raggiungibili, ma il loro prezzo è lo spegnimento anticipato del dispositivo, che arriva al massimo alle ore 20. Deludente.

Software

Android 5.1 Lollipop è la versione scelta da Ulefone per il Paris; l’azienda cinese è tra le poche ad essere riuscite a rendere il sistema non solo veloce, ma anche molto fluido. Curiosamente, nonostante le prestazioni ridotte Ulefone Paris è molto più fluido della maggior parte dei dispositivi Android, top di gamma inclusi. Qualunque operazione ha una fluidità davvero notevole e incredibilmente difficile da trovare nel panorama Android in questi termini.

Le poche modifiche al sistema includono i profili audio, la gestione delle due SIM di MediaTek, i gesti (ad es. la risposta automatica quando si porta all’orecchio il telefono), la possibilità di scattare screenshot scorrendo verticalmente tre dita sullo schermo e la programmazione di accensione e spegnimento. Mancano i gesti a schermo spento (es. doppio tocco per accendere lo schermo), rimossi da Ulefone dopo aver constatato che i consumi erano troppo elevati.

Pochissime le applicazioni preinstallate: un gestore di temi per il launcher, un file manager e un’app torcia.

Browser Web

Come per il resto del sistema, Ulefone Paris offre velocità e fluidità anche nella navigazione online. Anche su siti pesanti non ci sono difficoltà o problemi.

Gaming

Nessun problema nel gestire i giochi: Ulefone Paris gestisce praticamente ogni titolo con velocità e fluidità ottimali che riescono a rendere il gioco un piacere, anche attivando effetti avanzati.

In conclusione

Ulefone Paris è uno smartphone interessante sotto più di un punto di vista, ma carente su altri. Se il design e l’ergonomia eccezionali, le prestazioni di ottimo livello e la fluidità eccellente ne fanno un dispositivo come pochi ce n’è nel panorama degli Android economici, è altrettanto vero che la batteria offre prestazioni deludenti e la fotocamera è semplicemente da dimenticare. Complessivamente non è un cattivo prodotto, ma val la pena chiedersi se un bel design, un’ottima ergonomia e una grande fluidità abbiano più peso dell’autonomia e della fotocamera.

È possibile acquistare Ulefone Paris a circa 140€ su FocalPrice.com, che ringraziamo per aver reso possibile la realizzazione di questa recensione.

Pagella

6.4
Display
8.5
Ergonomia
7.2
Hardware
7.8
Software
6
Batteria
5.5
Fotocamera
7.5
Qualità/prezzo
7.6
Materiali
5.5
Audio
7.6
Esperienza Utente
7