Di Cubot, azienda cinese che sta conquistando una sua fetta di notorietà anche in Occidente grazie ai vari negozi online, avevamo già avuto occasione di recensire il Cubot X10, uno smartphone dalle caratteristiche interessanti ad un prezzo accessibile. Meno interessante, purtroppo, questo Cubot X12: il prezzo è molto basso, ma altrettanto basse sono le aspettative che bisogna avere su questo smartphone.

Hardware & Connettività

Il Cubot X12 è nel novero sempre più grande degli smartphone che adottano la piattaforma MediaTek MT6735M, un processore quad-core operante a 1GHz con architettura Cortex-A53 a 64 bit. Al suo fianco sono 1GB di memoria RAM, 8GB di memoria interna (di cui solo 3.5GB disponibili. La memoria interna appare quindi largamente insufficiente, nonostante l’espandibilità tramite microSD fino a 32GB.

La fotocamera posteriore ha una risoluzione di 8 megapixel, mentre quella anteriore si ferma a “soli” 5 megapixel. Il quadro è completato dal supporto a due SIM, dal WiFi 802.11 b/g/n, dal Bluetooth 4.0 e dallo standard .HotKnot. Presente il supporto aller eti 4G LTE Cat 4 (150Mbps).

L’unica peculiarità di questo smartphone sta nella presenza di un emettitore di infrarossi, utile per usare il telefono come telecomando per televisori e altri apparecchi domestici.

Le prestazioni non sono certo paragonabili ad altri smartphone di profilo più elevato: AnTuTU restituisce circa 19000 punti, che posizionano questo smartphone nella parte più bassa del mercato.

Cubot X12 2

Parte telefonica & antenne

Nulla di eccezionale sul fronte della connettività: la ricezione della rete cellulare è nella media; WiFi e Bluetooth si comportano bene ma non spiccano per capacità.

L’audio in capsula è a malapena sufficiente; per quanto il volume sia buono, il suono appare abbastanza distante e non sempre chiaro. Il microfono è fin troppo sensibile e fa sentire tutto ciò che circonda l’utente senza distinguerlo dalla voce dello stesso.

Ergonomia, Design & Materiali

Considerando che il Cubot X12 è uno smartphone da 5 pollici, il peso di 150g appare molto elevato. Nonostante questo, grazie a dimensioni relativamente contenute (143.8 x 71.2 x 8.1 mm) e al retro con i bordi rastremati, questo smartphone risulta abbastanza ergonomico – anche se le cornici sono molto ampie e aumentano le dimensioni, riducendo l’ergonomia.

Cubot X12 3

I materiali sono di buona qualità, anche se non appaiono come “premium” – come è corretto che sia, vista la fascia di mercato del dispositivo. L’unica aggiunta sono i tasti fisici sui lati ed i bordi, realizzati in alluminio. La scocca posteriore è realizzata in plastica con effetto satinato, con un’ottima sensazione di robustezza e resistenza. Anche il grip è buono e lo smartphone rimane saldo in mano senza scivolare a mo’ di saponetta.

L’impugnatura con una mano è possibile e risulta, anzi, abbastanza comoda. Il telefono non ha la brutta abitudine di scivolare via e questo ne fa un ottimo compagno durante la giornata.

Cubot X12 4

I tre tasti a sfioramento nella parte bassa del lato frontale sono retroilluminati e rispondono bene ai comandi, con una leggera vibrazione attivabile a piacere.

Display, Audio & Multimedia

Il punto debole di questo smartphone è lo schermo: il pannello IPS ha una risoluzione qHD (960×540), ma non è la bassa risoluzione il problema. Sono, infatti, i colori il principale ostacolo che questo pannello deve affrontare verso risultati buoni. La saturazione appare troppo elevata e questo porta i colori ad apparire eccessivamente “carichi” ed innaturali.

Cubot X12 6

La temperatura del bianco è lontana dall’essere perfetta: è troppo bassa e questo fa sì che i bianchi tendano decisamente verso il giallo. Una temperatura di qualche centinaio di Kelvin più elevata avrebbe reso l’esperienza d’uso decisamente più gradevole. I neri, al contempo, appaiono troppo tendenti al grigio quando la luminosità è elevata. Manca, purtroppo, la tecnologia MiraVision che consente di regolare i colori via software, dunque non è possibile intervenire per correggere i problemi di questo pannello.

Cubot X12 5

La luminosità minima è elevata, mentre quella massima potrebbe essere migliore (anche se permette di leggere senza problemi sotto la luce solare): il giudizio complessivo è quindi azzoppato da questi fatti. Gli angoli di visione sono abbastanza elevati e non sono presenti distorsioni eccessive osservando lo schermo da angolature basse.

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L’altoparlante posteriore rasenta la sufficienza; l’audio non è particolarmente chiaro né dettagliato e, anzi, si possono sentire notevoli distorsioni a volume elevato.

Fotocamera

Come è lecito aspettarsi da uno smartphone da 80€ come il Cubot X12, le fotografie non sono eccezionali. Rispetto ad altri smartphone, però, il sensore adottato riesce ad ottenere risultati discreti anche in condizioni di scarsa luminosità e si fa notare per la buona gamma dinamica in condizioni di luce scarsa – riesce infatti a catturare con sufficiente chiarezza sia parti in piena luce che parti più in ombra, come evidenziato dalle foto del tramonto nella galleria qui sotto. Viceversa, l’ampiezza della gamma dinamica appare largamente insufficiente con soggetti in ombra e sfondo chiaro.

Il problema delle fotografie scattate con scarsa luce ambientale è il colore: come potete vedere dalle foto qui sotto, infatti, le immagini appaiono colorate di viola. Un problema non da poco che fa sì che il Cubot X12 sia poco indicato come compagno fotografico.

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La riproduzione dei colori è lontana dalla perfezione, comunque, in tutte le condizioni di luce, mentre si nota molto la presenza (abbastanza massiccia) di rumore d’immagine anche in buone condizioni di luminosità ambientale.

Batteria & autonomia

L’autonomia del Cubot X12 non stupisce ma è, come ci si può attendere da un dispositivo di questa fascia, abbastanza buona: grazie al connubio tra il processore MT6735M con una batteria (removibile) da 2200mAh e un software abbastanza ottimizzato, il Cubot X12 riesce a coprire pienamente una giornata di uso intenso (email, gioco, navigazione, download in 4G) con circa 4:30 ore di utilizzo effettivo con schermo acceso, ma con un uso più rilassato e attento ai consumi riesce a coprire anche due giorni d’uso senza particolari problemi.

Cubot X12 9

Software

Android 5.1 Lollipop è il sistema operativo che muove il Cubot X12, senza particolari modifiche. Ci sono solo modifiche minori che, però, non sempre risultano chiare.

Inspiegabile è, ad esempio, la scelta di modificare alcune componenti del sistema come la gestione della luminosità e le notifiche. Una delle caratteristiche principali di Android 5.x Lollipop è la possibilità di gestire manualmente la luminosità anche in modalità automatica (che prende il nome di “adattiva”), mentre sul Cubot X12 questo non avviene perché si deve scegliere tra modalità manuale e modalità automatica. Lo slider nella tendina dei quick toggle addirittura scompare quando la luminosità è in modalità adattiva – e viene da domandarsi il perché di questa scelta. Allo stesso modo è inspiegabile la scelta di far sì che le notifiche possano essere rimosse solo “lanciandole” verso sinistra e non verso destra, come viene più naturale ed istintivo fare. Un’altra peculiarità è il software a 32 bit su un processore a 64 bit: perché?

Mancano anche gran parte delle modifiche tradizionali di MediaTek, come le gesture a schermo spento. Questo smartphone ha quindi una versione di Android più “pura”, ma non per questo migliore rispetto alle classiche ROM MediaTek. Una differenza rispetto ad altri smartphone cinesi, a mio modo di vedere positiva, è la presenza di un launcher tradizionale con il drawer delle applicazioni.

L’esperienza d’uso è abbastanza veloce e fluida, anche se non ci si possono aspettare grandi cose da questo punto di vista: i limiti dell’hardware sono evidenti.

 

Browser Web

La navigazione richiede un po’ di pazienza in più: il caricamento è lento, così come scorrimento e zoom; in generale si può fare tutto quel che si vuole ma bisogna saper attendere.

Gaming

Le prestazioni sono, ovviamente, limitate, ma nonostante questo è possibile giocare a titoli come Riptide GP2 con effetti grafici avanzati senza particolari problemi. Si riscontrano rallentamenti soltanto nelle situazioni più concitate, dove la CPU deve avere a che fare con più giocatori controllati dall’IA e con effetti grafici complessi allo stesso tempo.

In conclusione

Il Cubot X12 è un dispositivo di fascia entry-level, con tutto quello che ne consegue: caratteristiche tecniche sufficienti, uno schermo di qualità sufficiente e materiali e costruzione non curatissimi. Le prestazioni sono soltanto discrete e l’ergonomia potrebbe essere migliore, ma ciò non toglie che il Cubot X12 costi circa 80€ in media e non si può pretendere molto. Lo scontro con il Doogee DG750 Iron Bone è inevitabile ed è difficile stabilire un vincitore. Ciò che è certo è che con pochi Euro in più si possono acquistare smartphone di tutt’altra caratura: il Doogee Valencia2 Y100 Pro è il primo sulla lista, seguito da Xiaomi Redmi 2A e Motorola Moto E 2015.

Potete acquistare il Cubot X12 da Banggood.com, che ringraziamo per averci fornito lo smartphone oggetto della prova, a circa 95€.

Pagella

6
Display
7
Ergonomia
6.4
Hardware
6.5
Software
6.8
Batteria
6
Fotocamera
6.5
Qualità/prezzo
6.3
Materiali
6
Audio
6.5
Esperienza Utente
6.2