Il primo smartphone con Ubuntu Phone è europeo: è bq Aquaris E5, prodotto dall’azienda spagnola bq. Recentemente è stato immesso sul mercato il nuovo bq Aquaris E5 HD, versione aggiornata nell’hardware e nel software. Basterà per renderlo un successo? Scopriamolo in questa recensione!

Video recensione di bq Aquaris E5 HD

Hardware & Telefonia

bq Aquaris E5 HD è uno smartphone di fascia medio-bassa: le sue caratteristiche sono, in realtà, di uno smartphone dello scorso anno. Il processore che anima lo smartphone è un MediaTek MT6582, un quad core a 32 bit che opera a 1.3GHz. È coadiuvato da 1GB di memoria RAM e da 16GB di memoria interna, espandibile tramite microSD.

Il reparto connettività include 3G, WiFi 802.11b/g/n e Bluetooth 4.0, mentre la fotografia è affidata ad un sensore da 13 megapixel sul retro e da 5 megapixel sul fronte.

Purtroppo il comparto hardware non appare dimensionato a sufficienza per rispondere appieno alle esigenze di Ubuntu Touch – che per questo presenta qualche saltuario lag, come vedremo più approfonditamente nel paragrafo sul software.

Parte telefonica e antenne

Il bq Aquaris E5 HD ha un’ottima parte telefonica: il segnale è sempre più che buono, così come l’audio in capsula che è forte e chiaro. Anche il WiFi funziona bene, così come il Bluetooth. Da notare che è assente la connettività 4G.

bq Aquaris E5 HD 3

È presente la possibilità di usare due SIM in contemporanea.

Ergonomia, Design & Materiali

Il design è originale e ben riuscito: il bq Aquaris E5 HD appare abbastanza squadrato e netto, ma questo è un elemento positivo che lo differenzia dalla massa. Il corpo è interamente realizzato in policarbonato di colore nero opaco con una finitura semiruvida molto piacevole al tatto. C’è un unico pezzo di policarbonato che ricopre il lato posteriore e parte delle facce laterali, che sono a scalino poiché vi si innesta la cornice dello schermo.

bq Aquaris E5 HD 4

I materiali impiegati sono di alta qualità e il bq Aquaris E5 HD appare come uno smartphone granitico nella sua solidità. Non è presente alcun tipo di flessione, scricchiolio o altro indice di debolezza, nemmeno nei pulsanti (che sono decisamente solidi).

Le dimensioni sono abbastanza ottimizzate, con una cornice sopra e sotto lo schermo generosa ma non eccessiva. Le cornici laterali, invece, sono nella media degli smartphone di questa fascia di prezzo e di dimensioni. Lo smartphone si impugna bene ed è saldo in mano – di certo non scivola come una saponetta come altri dispositivi.

bq Aquaris E5 HD 5

L’unico elemento negativo nell’ergonomia di questo dispositivo è il posizionamento del tasto di accensione e spegnimento: perché inserirlo in cima al lato destro, difficilmente raggiungibile dal pollice nell’impugnatura naturale di un telefono di queste dimensioni?

Display, Audio & Multimedia

L’elemento differenziante rispetto al precedente modello è lo schermo in HD: il pannello di tipo IPS è effettivamente abbastanza definito, avendo una diagonale di 5 pollici; la luminosità è ottima sia al minimo che al massimo, mentre i colori sono sufficientemente realistici. Il bianco sembra avere una temperatura sufficientemente bilanciata, anche se forse è un po’ troppo fredda (e quindi il bianco è leggermente tendente al giallo). Il punto di nero non è ottimo, ma è accettabile considerando la fascia di collocazione del bq Aquaris E5 HD.

bq Aquaris E5 HD 6

Gli angoli di visuale sono molto buoni e non sono presenti aberrazioni cromatiche particolari osservando lo smartphone con angolazioni insolite. Il vetro non ha un trattamento oleofobico molto efficace e si riempie facilmente di ditate e sporco, ma si pulisce altrettanto facilmente.

bq Aquaris E5 HD 7

L’audio è chiaro e forte; è addirittura presente un accenno di basso, difficile da trovare negli smartphone – soprattutto in questa fascia. Il posizionamento dell’altoparlante sul lato inferiore fa sì che il suono non sia influenzato dalla superficie su cui è appoggiato il telefono.

Fotocamera

La fotocamera di bq Aquaris E5 HD è di qualità sufficiente: con luce non perfetta gli scatti hanno colori smorti e spenti, mentre con una scarsa illuminazione il sensore fa evidentemente fatica e non solo aumenta il rumore d’immagine, ma non riesce nemmeno a catturare correttamente i colori che appaiono quindi uniformemente scuri – troppo. I dettagli sono sicuramente buoni e questo è un indubbio merito, perché indica una buona ottimizzazione dei driver e l’uso di filtri non aggressivi.

Purtroppo questo smartphone non offre prestazioni fotografiche di buon livello a meno che non si usi la modalità HDR (che, però, impiega parecchi secondi a scattare una foto) ed è quindi difficile considerarne un uso intensivo in questo senso.

bq Aquaris E5 HD 8

Un problema non da poco è il fatto che l’applicazione fotocamera non sempre funziona correttamente e, anzi, finisce spesso per dare qualche grattacapo; questi sono i problemi che ho riscontrato saltuariamente: mostra che lo scatto è stato effettuato ma non salva la foto; non permette di girare video; non scatta le foto nonostante ripetute pressioni del tasto apposito; attiva e disattiva le opzioni a suo piacimento. Problemi non da poco che mostrano che si tratta di software ancora molto acerbo.

Qui sotto trovate la galleria con alcuni scatti di prova.

Il video di prova girato con bq Aquaris E5 HD è visionabile qui sotto. Da notare che il video è in risoluzione HD (1280×720 pixel) nonostante fosse selezionato il Full-HD (1920×1080 pixel).

Batteria

È difficile valutare l’effettiva durata della batteria: il sistema non fornisce informazioni a proposito dei consumi, ma si limita a fornire il grafico di scarica del giorno in corso. Viste le mancanze di Ubuntu Touch, inoltre, non ho potuto usare lo smartphone in maniera intensa e non mi è stato quindi possibile testare a fondo le possibilità della batteria di questo smartphone. Certo è che con un uso leggero si sfiorano addirittura i tre giorni!

Software

Da utente Linux convinto ormai da quasi un decennio mi aspettavo molto da questo smartphone sul fronte del software. Purtroppo, però, l’amara verità è che Ubuntu Touch è ancora ben lontano non solo dal poter competere con i grandi nomi del mercato mobile – Android, iOS, Windows Phone, BlackBerry – ma anche con i nomi più piccoli come Firefox OS e Tizen. Dirò di più: Ubuntu Touch è, al momento, destinato solo ad una ristrettissima cerchia di smanettoni che vuole solo software open source e nulla di meno – anche se il processore MediaTek lo rende poco adatto ai seguaci di Stallman e ai più puristi.

bq Aquaris E5 HD 9

Il problema fondamentale di questo sistema è che appare ancora in uno stato di beta, più che di prodotto finito; sorprende infatti vedere che ci siano problemi di ricaricamento della home, impuntamenti vari, malfunzionamenti di applicazioni di base come la fotocamera e che manchino applicazioni basilari.

Chiaramente mancano moltissime applicazioni e servizi che sono considerati “di base” sulle altre piattaforme, come WhatsApp, ma questo non stupisce. Ciò che stupisce è vedere che mancano applicazioni come il client email, che sono alla base del concetto stesso di smartphone – non dimentichiamoci che gli smartphone sono nati per gestire le email in mobilità. Esiste un client in lavorazione, Dekko, ma è ancora ben lontano dall’essere usabile per molti motivi – il primo dei quali è l’assenza delle notifiche.

Molte applicazioni sono, in realtà, semplici collegamenti ai siti web relativi: Gmail, Twitter e Facebook sono semplicemente istanze del browser impacchettate in maniera tale da sembrare applicazioni. Indovinate un po’? Non sono applicazioni, nemmeno lontanamente. Sono una imitazione (non molto ben riuscita) di applicazioni, un contentino. C’è chi ha detto e chi dirà ancora che sono “web app”, ma mi permetto di dissentire: le “web app” sono altra cosa, perché sono applicazioni in Rete equivalenti a quelle in locale – e in questo caso non c’è nessun tipo di equivalenza. Un esempio del perché: le notifiche di Gmail, che non vengono sincronizzate con lo stato effettivo delle email; ciò porta a notifiche ancora presenti sullo smartphone quando l’email è già stata letta sul PC, ad esempio.

È presente la possibilità di connettersi nativamente alla propria smartband Fitbit, ma tutti i tentativi di connettere la mia Fitbit Flex sono andati a vuoto nonostante il funzionamento ottimo su Android e Windows Phone. Non ho potuto provare con altri dispositivi Fitbit, ma la funzionalità appare – come il resto del sistema – pronta per un terzo.

Oltre a tutto ciò, le prestazioni lasciano a desiderare: ci sono spesso problemi di lentezza nella risposta, caricamenti molto lunghi, lag più o meno gravi anche nella schermata principale. Il

In conclusione

Ubuntu Touch è un sistema che ha imboccato la giusta strada su molti aspetti, ma deve ancora farne tantissima per arrivare ad essere utilizzabile quotidianamente. Al momento è un progetto ammirevole che ha già rilasciato qualche beta – nulla di più.

Non posso che consigliare l’acquisto di bq Aquaris E5 HD soltanto a chi vuole davvero supportare il progetto e non si fa spaventare dall’assenza di elementi di base del sistema e a qualche problema più o meno grave di tanto in tanto. Chi desidera uno smartphone pronto e funzionante farebbe meglio a rivolgersi altrove; in questo caso abbiamo davvero un progetto innovativo e importante da finanziare, contrariamente a tanti altri progetti spacciati come tali, dunque bisogna essere pronti a qualche sacrificio.

Non boccio bq Aquaris E5 HD: ha bisogno di tempo per evolversi. Ho deciso, però, di dare 4 a software e ad esperienza utente: c’è ancora molto, molto lavoro da fare e il telefono non è attualmente pronto per il prime time.

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Pagella

7
Display
7.5
Ergonomia
6.5
Hardware
4
Software
7
Batteria
6
Fotocamera
6.5
Qualità/prezzo
7
Materiali
7
Audio
4
Esperienza Utente
6