Il Quick Charge 4.0 è finalmente realtà, e arriva insieme all’appena annunciato Snapdragon 835, che sarà il nuovo processore top di gamma di Qualcomm nel 2017.

Le novità che questo aggiornamento della piattaforma 3.0, molto rodata in questo 2016, sono tante e importanti. Innanzitutto la velocità di ricarica è stata ulteriormente aumentata, con la regola 5 per 5: cinque minuti di carica saranno sufficienti a garantire cinque ore di utilizzo. Con un quarto d’ora di collegamento alla rete elettrica, invece, il vostro device dovrebbe avere la batteria caricata di metà della capienza.

Numeri davvero stupefacenti, ma la domanda sorge spontanea: non si danneggiano le batterie, a ricaricarle così in fretta? Con il Quick Charge 4.0 si è pensato anche a questo, infatti non solo le temperature d’esercizio sono più basse di 5 gradi centigradi, ma ci sono anche degli strati protettivi in più, proprio per evitare il surriscaldamento e l’overcharge delle pile.

Una ulteriore novità è la terza versione di INOV (Intelligent Negotiation for Optimum Voltage), l’algoritmo di gestione energetica sviluppato dalla compagnia californiana. Essa include anche il controllo termico in tempo reale: ciò vuol dire che lo smartphone riceverà il quantitativo di energia ottimale per le condizioni di temperatura in cui i suoi componenti si trovano in ogni momento.

Ultimo, ma non meno importante, è l’arrivo del Power Delivery, la tecnologia di trasferimento energetico introdotta con lo standard Type C. Questa è stata una scelta praticamente obbligata, dopo i “consigli” di Google che raccomandavano, nell’ultimo documento relativo alla compatibilità con Android 7.0, l’uso di questa tecnologia (e, soprattutto, lasciavano intendere che in futuro potrebbe essere un requisito di Android).