Tony Fadell, l’uomo a capo del progetto Google Glass e attuale CEO di Nest, ha recentemente espresso la sua idea di internet e di dispositivi connessi in un saggio pubblicato sul Wall Street Journal.

Fadell ha raccontato uno spiacevole aneddoto che lo ha visto protagonista mentre praticava sci nautico ed ha utilizzato tale esempio per far capire come dovrebbe avvenire l’interazione tra i dispositivi elettronici e le persone.

Attualmente, a suo dire, la comunicazione è legata alle richieste che vengono poste dall’essere umano alla macchina secondo il paradigma “io chiedo e tu rispondi”. In futuro, invece, le modalità di interazione saranno molto diverse.

Grazie ai vari sensori montati su smartphone, tablet e dispositivi indossabili (GPS, sensori di movimento etc.) e grazie ai dati precedentemente acquisiti sull’utente le macchine (intendendo con questo termine qualsiasi apparecchio tecnologico dotato di un certo grado di “intelligenza) saranno in grado di fornire informazioni anche senza essere interpellati.

Nel caso di Fadell, ad esempio, tutti i dati a disposizione dei vari dispositivi in suo possesso avrebbero potuto far sì che lo smartphone (giusto per fare un esempio) gli sconsigliasse di mettersi a fare sci nautico.

Il futuro immaginato dal CEO di Nest non sembra poi così lontano, voi cosa dite?

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