L’Europa crea da sempre qualche grattacapo alle aziende d’oltreoceano, abituate a fare il bello ed il cattivo tempo nella terra natia a causa di leggi decisamente più libertarie rispetto a quelle europee. Questa volta tocca a Google, che è stata messa sotto la lente d’ingrandimento da parte dell’autorità per la privacy francese (Commission Nationale de l’Informatique e des Libertés, o CNIL) la quale aveva stabilito a Giugno un termine di tre mesi per adeguare le politiche sulla privacy di Google alle normative vigenti. I tre mesi sono scaduti e Big G si prepara a fronteggiare una multa salata, visto che non ha cambiato una virgola.

La CNIL ha iniziato una procedura contro Google che potrebbe richiedere vari mesi per essere portata a termine, ma che potrebbe portare a una sanzione notevole. Secondo una fonte del Wall Street Journal, infatti, la CNIL starebbe cercando di capire se sia legale contare ogni utente come una diversa infrazione. Questa mossa porterebbe il conto oltre i 150’000€ stabiliti come massimo per chi viola per la prima volta le normative e lo farebbe salire verso il milione di euro. Una simile eventualità, oltre ad essere economicamente pesante, porterebbe anche una macchia difficile da lavare sull’immagine di Google.

L’obiettivo dell’ente francese è di far sapere a tutti gli utenti esattamente quali informazioni vengono raccolte e perchè, oltre a far meglio definire i periodi di detenzione dei dati così che non sia possibile utilizzarli oltre il periodo previsto per lo scopo dichiarato.

Una bella gatta da pelare per Google che potrebbe avere ripercussioni anche al di fuori della Francia e vedere un’imitazione del modello d’Oltralpe anche nel resto della Comunità.

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