I produttori di smartphone sono ossessionati dallo spessore dei propri dispositivi e la startup norvegese Elliptic Labs potrebbe aver trovato il modo di aiutarli, dando la possibilità di eliminare completamente i sensori di prossimità (e le “antiestetiche” macchie nere sul frontale).

Il CEO della compagnia, Laila Danielsen, sostiene che il suo team sia riuscito a sviluppare un software intelligente in grado di utilizzare gli speaker e i microfoni già presenti sugli smartphone per raggiungere il medesimo obiettivo del sensore, ossia spegnere il display quando lo avviciniamo all’orecchio. Secondo Danielsen, gli speaker possono funzionare come “la bocca di un pipistrello” ed emettere un suono ad una frequenza da ultrasuoni (tra i 23kHz e 35kHz) rendendo il microfono in grado di rilevare come il nostro viso o le nostre mani intervengano a modificare il suono stesso (che a noi risulta impercettibile).

Anche se in realtà i sensori di prossimità misurano generalmente 2×2 mm, i componenti interni di uno smartphone sono assemblati come un complicato puzzle, di conseguenza piccoli cambiamenti potrebbero rivelarsi maggiori di quanto ci si possa aspettare; in conclusione, Danielsen spiega che alcune aziende stanno già prendendo in considerazione questo nuovo sistema, purtroppo senza fare alcun nome specifico.

Abbiamo già avuto modo di conoscere Elliptic Labs in passato, grazie sempre al suo lavoro legato agli ultrasuoni: chissà se in futuro avremo modo di “toccare con mano” questa nuova tecnologia nei nostri smartphone.

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