Samsung starebbe vivendo una vera e proprio esplosione di assunzioni di nuovo personale in vista dell’apertura di un nuovo centro di ricerca e sviluppo che sarà aperto nella Silicon Valley in cerca della “prossima grande cosa” (next big thing, il tormentone nato con il Galaxy S3). Il problema, per Samsung, è proprio trovarla.

La società ha infatti paura – e alcuni dati di mercato sulle vendite degli smartphone di questi giorni paiono alimentarla – di diventare poco rilevante nel mercato smartphone e di creare prodotti con basso margine di profitto come tante aziende sono costrette a fare. La soluzione, quindi, è effettuare quante più assunzioni possibili per cercare di trovare idee innovative che l’aiutino a sopravvivere alla prova del tempo.

Ad esempio, l’azienda sta assumendo “i migliori dottorati e i migliori talenti nell’industria il più velocemente possibile” per creare innovazioni che possano portarla al successo, secondo quanto affermato da Bob Brennan, senior vice president del Memory System Application Lab di Samsung.

Le spese di Samsung non sono di poco conto: si parla di un centro di ricerca da 300 milioni di dollari con una superficie di 102mila metri quadrati. Tutti questi soldi e questo impegno, però, non aiutano Samsung ad essere vista dai consumatori come un’azienda davvero innovatrice come Apple o Google. Peccato.

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