Che sia ben chiaro dall’inizio: quello che Pual Eremenko ha mostrato all’evento LAUNCH Festival 2014, che si è svolto dal 24 Febbraio al 26, è un prototipo non funzionante che serve per mostrare il solo design. Stando a quanto detto da Paul,  il progetto è già al secondo prototipo, questa volta funzionante, ma che non si avvia correttamente. Infine, sempre per aumentare la curiosità iniziale su questo progetto, ha anche detto che la versione commerciale dovrebbe chiamarsi Google Ara. Curiosi? Bene allora gustatevi il video in cui Paul presenta Project Ara, i suoi moduli, le possibilità d’uso e tutte le caratteristiche del primo prototipo di smartphone modulare.

http://www.youtube.com/watch?v=18LU5UtG5-M

L’ha smontato in pochi secondi, davvero, a parte la curiosità quanto mai ovvia del suo intervistatore. Tutti i moduli sono stati rimossi dal “frame”, cioè dal telaio che, come avrete capito, sfrutta un sistema di aggancio magnetico. Proprio su questo tipo di sistema più avanti spiegherà che i magneti hanno un funzionamento particolare, ma ne parleremo dopo man mano che il video scorre. Spiegando che quello che c’è sul tavolino e di cui stanno discutendo è un prototipo soltanto di design (in termini di ingegnerizzazione di prodotto, un prototipo di un prodotto può anche non essere funzionante), successivamente ne mostra l’immagine del primo prototipo (in realtà il secondo) funzionante, ma con un piccolo problema: non si avvia correttamente.

ara prototype working

Il problema è che avrebbe voluto portare proprio il prototipo funzionante in quella sede, ma purtroppo non è stato possibile in quanto non si avvia. Peccato. Ogni modulo è personalizzabile, come spiega Paul con il modulo per la connettività WiFi e, proprio durante questa sua spiegazione parla anche della relazione con 3D Systems per la realizzazione dei componenti esterni per personalizzare il terminale.

Il telaio è munito di una batteria dalla capacità molto ridotta, ma consente una funzione molto particolare ed interessante: quella batteria funzionerà da riserva e permetterà l’Hot Swapping, cioè potremo sostituire i moduli a “caldo”, vale a dire a sistema avviato. Questa, a mio avviso, è la caratteristica più interessante in assoluto. Cambiare la batteria mentre il telefono rimane comunque acceso, cambiare la fotocamera o qualsiasi altra cosa senza spegnere il terminale. Chiaramente ogni modulo può essere una batteria, una unità di memorizzazione o qualsiasi altra cosa.

Per gli sviluppatori sarà a disposizione una suite denominata MDK, cioè Manufacturer Development Kit in modo tale da poter avere anche moduli prodotti da terzi e non solo da Google. I moduli comunque avranno un prezzo abbastanza contenuto che varierà ovviamente da un tipo di modulo all’altro. Per quanto riguarda le dimensioni sembra che siano in cantiere ben tre tipi di dispositivo ordinati qui sotto per dimensione:

  • Mini: grande quanto un iPhone, più o meno
  • Medium: con un dusplay da 4,7 pollici presumibilmente dovrebbe essere grande quanto un Nexus
  • Large: dovrebbe avere le dimensioni tipiche di phablet.

Google potrebbe lanciare questo nuovo tipo di terminale con uno store dedicato o comunque su un canale di distribuzione proprio, ma comunque altri produttori potranno offrire, come detto prima, altri moduli, con diverse caratteristiche e prezzi. Ogni giorno, in sostanza, potremo uscire con un telefono votato all’autonomia (inserendo più moduli per la batteria) oppure un terminale super performante o qualsiasi altra cosa ci venga in mente e che con Project Ara potremo realizzare.

Complimenti, anche se la pazienza sta arrivando a livelli davvero bassi per permettere di attendere ancora!

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