Motorola ha di recente presentato il Moto X, il nuovo smartphone top di gamma che è anche il primo ad essere prodotto interamente sotto l’egida di Google. Una delle particolarità di questo smartphone è la sua fotocamera Clear Pixel, prodotta da OmniVision. Il sensore si chiama OV10820 e ha molte caratteristiche interessanti.

Il sensore da 10.5 megapixel è di tipo RGBC, ovvero RGB Clear, ed include un quarto filtro bianco oltre ai soliti tre (rosso, verde, blu) per ottenere scatti migliori in condizioni di luce scarsa. Questo accade perchè nel filtro bianco la luce passa immutata e risulta quindi decisamente più forte rispetto a quella ottenibile dall’interpolazione delle altre tre componenti.

L’OV10820 è in grado di catturare video in risoluzione 4K (o Ultra HD, ovvero 3840×2160) a 30 fps oppure video in Full HD (1920×1080) a 60 fps con fattore di forma 16:9 nativo. In realtà il Moto X è limitato al Full HD dall’hardware che non sarebbe in grado di gestire un flusso video superiore. Il fatto positivo è che sia la fotocamera frontale che quella posteriore possono registrare a risoluzione 1080p.

Il chip OV660 che accompagna il sensore permette di convertire i dati RGBC in dati RGB così che sia possibile utilizzare software standard, senza la necessità di riscrivere il codice per tenere conto della quarta componente. Dato il supporto di questo chip a sensori fino a 20 megapixel, è possibile che in futuro vedremo fotocamere decisamente più dense di quella utilizzata sul Moto X. C’è anche il supporto ad una fotocamera frontale di tipo RGBC.

Le novità non si fermeranno probabilmente qui e verranno alla luce altre interessanti novità. Che l’inclusione del supporto alla risoluzione 4K in Android 4.3 sia un indizio chiaro verso dove si sta dirigendo l’imaging in Android?

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