Si sta discutendo molto, in questi anni, sulla rivoluzione in atto in campo informatico che sta togliendo importanza ai PC per come sono ora e li sta mutando in altro. I personal computer stanno cambiando volto e nei prossimi anni non saranno più ciò che sono ora – con tutti i pro ed i contro del caso. Apple è stata la prima a parlare di “era Post-PC”, ma Microsoft ha avuto modo di parlare di un concetto simile molto tempo prima. Microsoft parla di “PC Plus” per descrivere i dispositivi odierni, seguendo le parole di Bill Gates nel 1999.

Il grosso problema di Apple e di Microsoft è che i loro fondatori, rispettivamente Steve Jobs e Bill Gates, sono stati fra i pochi in grado di capire il mercato, sfruttarlo e cambiarlo a proprio favore, fino a prevederne e plasmarne il futuro. Steve Jobs ha cominciato a parlare di “Post-PC” nel 2007, con l’annuncio di iPhone, ma è solo nel 2010 con l’annuncio di iPad che viene aggiunto che si tratta dell’ “era Post-PC”. Tra le due cose ci sono molte somiglianze, ma anche molte differenze.

Ecco la spiegazione di “PC Plus” direttamente dalle parole di Bill Gates nel 1999:

For most people at home and at work, the PC will remain the primary computing tool; you’ll still want a big screen and a keyboard to balance your investment portfolio, write a letter to Aunt Agnes, view complex Web pages, and you’ll need plenty of local processing power for graphics, games and so on. But the PC will also work in tandem with other cool devices. You’ll be able to share your data — files, schedule, calendar, e-mail, address book, etc. — across different machines; you won’t have to think about it; it will be automatic. If you want to find the best price for a new car — and check out your budget to see if you can afford it — you’ll be able to do that at the dealership, on the device you have with you. Wherever you are, whatever you want to do, you’ll have all the information you need.

Per la maggior parte delle persone a casa e al lavoro, il PC rimarrà il mezzo primario di elaborazione; vorrete ancora uno schermo grande ed una tastiera per gestire il vostro portfolio di investimenti, scrivere una lettere a zia Agnese o visitare pagine Web complesse, e avrete bisogno di un sacco di potenza di calcolo locale per la grafica, i giochi e così via. Ma il PC lavorerà anche in tandem con altri dispositivi interssanti. Sarete in grado di condividere i vostri dati – files, impegni, calendario, email, indirizzario, ecc – tra macchine differenti; non dovrete preoccuparvi di ciò, sarà automatico. Se vorrete trovare il miglior prezzo per una nuova macchina – e controllare il vostro budget per vedere se potete permettervela – sarete in grado di farlo dal venditore, sul dispositivo che avrete con voi. Dovunque sarete, qualunque cosa vorrete fare, avrete tutte le informazioni di cui avete bisogno.

Una visione quasi profetica del futuro: se pensiamo che stiamo parlando del 1999, quando i telefoni cellulari avevano da poco cominciato a diffondersi e non c’erano ancora connessioni ad Internet in mobilità, ci rendiamo conto che Bill Gates aveva già un’idea ben chiara di ciò che sarebbe avvenuto, anche se Microsoft non è stata in grado di cogliere i cambiamenti al momento giusto.

Di contro, questo è il pensiero espresso da Jobs nel 2007.

I think the PC is going to continue. This general purpose device is going to continue to be with us and morph with us, whether it’s a tablet or a notebook or, you know, a big curved desktop that you have at your house or whatever it might be. So I think that’ll be something that most people have, at least in this society. In others, maybe not, but certainly in this one.
But then there’s an explosion that’s starting to happen in what you call post-PC devices, right? You can call the iPod one of them… There’s just a category of devices that aren’t as general purpose, that are really more focused on specific functions, whether they’re phones or iPods or Zunes or what have you. And I think that category of devices is going to continue to be very innovative and we’re going to see lots of them.

Penso che il PC continuerà ad esistere. Questo dispositivo general purpose continuerà ad essere con noi e cambierà con noi, sia che si tratti di un tablet o di un notebook o, che so, un grande desktop curvato che hai a casa o dovunque possa essere. Quindi penso che sarà qualcosa che la maggior parte delle persone avrà, almeno in questa società. In altre, magari no, ma certamente in questa.
Ma allora ci sarà un’esplosione che sta cominciando ad esserci con quello che chiamiamo “dispositivi post-PC”, giusto? Si può dire che l’iPod sia uno di questi. C’è già una categoria di dispositivi che non sono general purpose, che sono più concentrati su funzioni specifiche, che siano telefoni o iPod o Zune o quant’altro. E penso che questa categoria di dispositivi continuerà ad essere molto innovativa e ne vedremo tantissimi.

La visione di Jobs è leggermente diversa da quella di Gates: i dispositivi post-PC saranno dispositivi che svolgeranno uno o più compiti, ma in numero molto limitato e con funzioni ben specifiche. Non saranno come i PC, che possono fare qualunque cosa. E i PC saranno ancora presenti come li abbiamo sempre conosciuti, saranno il centro della vita digitale delle persone e saranno accompagnati da questi dispositivi. Saranno una sorta di “base centrale” a cui gli altri dispositivi si interfacceranno per essere più completi e per comunicare tra loro.

Le posizioni si differenziano ulteriormente nel 2007, quando Gates e Jobs si confrontano direttamente in una conferenza tenutasi presso All Things D.

[In five years], I don’t think you’ll have one device. I think you’ll have a full-screen device that you can carry around and you’ll do dramatically more reading off of that… I believe in the tablet form factor. I think you’ll have voice. I think you’ll have ink. You’ll have some way of having a hardware keyboard and some settings for that.
And then you’ll have the device that fits in your pocket, which the whole notion of how much function should you combine in there, you know, there’s navigation computers, there’s media, there’s phone. Technology is letting us put more things in there, but then again, you really want to tune it so people know what they expect. So there’s quite a bit of experimentation in that pocket-size device. But I think those are natural form factors and that we’ll have the evolution of the portable machine. And the evolution of the phone will both be extremely high volume, complementary — that is, if you own one, you’re more likely to own the other…
[At] home, you’ll have your living room, which is your 10-foot experience, and that’s connected up to the Internet and there you’ll have gaming and entertainment and there’s a lot of experimentation in terms of what content looks like in that world. And then in your den, you’ll have something a lot like you have at your desk at work. You know, the view is that every horizontal and vertical surface will have a projector so you can put information, you know, your desk can be a surface that you can sit and manipulate things.

[Fra cinque anni] non penso che avremo un solo dispositivo. Penso che avremo un dispositivo che è solo schermo che uno si può portare in giro e ci si leggerà moltissimo… Io credo nel form factor dei tablet. Penso che avremo voce. Penso che avremo inchiostro. In qualche modo avremo una tastiera hardware e qualche impostazione su di essa.
E allora avremo un dispositivo che sta in una tasca, che combinerà tutte le funzioni insieme, navigazione, multimedia, telefonia. La tecnologia ci permette di mettere più cose lì dentro, ma ancora una volta, vorremo renderlo tale che le persone sappiano cosa aspettarsi. Quindi c’è un po’ di sperimentazione in questo dispositivo “formato tasca”. ma penso che questi siano form factor natuali e che avremo l’evoluzione della macchina portatile. E l’evoluzione del telefono sarà contemporaneamente sarà sia con volumi estremamente alti che complementare – sai, se ne hai uno, è probabile che tu abbia anche l’altro…
A casa, avremo il nostro salotto, che è la nostra esperienza a 10 piedi, e che è connesso ad Internet e lì avremo i giochi e l’intrattenimento e c’è un sacco di sperimentazione in termini di come i contenuti saranno in quel mondo. E allora in camera nostra avremo qualcosa che assomiglierà molto a ciò che avremo sulla nostra scrivania al lavoro. La previsione è che ogni superficie orizzontale e verticale avrà un proiettore per cui si potrà mettere informazioni sulla scrivania, che potrà essere una superficie su cui si possono manipolare le cose.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ZImohBzSRDU

L’idea di Gates è chiara: ogni dispositivo ha una sua valenza ben precisa, e tutti sono sullo stesso piano. Tutti hanno uguale dignità, e nessuno dipende dall’altro. Eppure sono tutti collegati, scambiano informazioni tra loro, condividono, si aggiornano a vicenda. Non c’è un “elemento centrale” da cui dipendono tutti gli altri, a differenza del modello di Jobs.

È per questo motivo che Microsoft sta portando una versione di Windows 8 non modificata anche sui tablet. Perchè la visione di Microsoft è quella di tanti dispositivi, con diversi form factor, con cui però si può fare tutto. La visione di Apple è invece quella di dispositivi “castrati” e con un limitato set di funzioni che dipendono da dispositivi più grandi e potenti.

Non sappiamo quale modello sia migliore o più giusto, nè potremo dirlo entro i prossimi 5 anni. Android si posiziona in mezzo ai due e costituisce una sorta di ibrido delle due visioni. I dispositivi Android sono sia indipendenti che dipendenti da un elemento esterno (esempio: aggiornamenti), ed è possibile farci tutto con alcune limitazioni.

Voi cosa ne pensate? Qual è il modello che più incontra le vostre aspettative e la vostra idea? Sarebbe interessante discuterne insieme nei commenti e capire qual è l’idea di ognuno sul futuro che ci aspetta.