È noto da parecchio tempo che la Cina filtra tutto il traffico Internet per riuscire ad avere il massimo controllo possibile sulla popolazione. Non sono solo i servizi di Google ad essere bannati, ma anche molte applicazioni di messaggistica e molte applicazioni che tentano di accedere a servizi creati al di fuori della Cina.

Ovviamente molti cittadini cinesi hanno trovato il modo di aggirare il grande filtro, utilizzando VPN (Virtual Private Network) che permettono di accedere a servizi e contenuti altrimenti non disponibili. Tutto questo almeno fino a qualche giorno fa. Dalla scorsa settimana infatti diversi cittadini residenti nella provincia dello Xinjiang si sono visti sospendere la propria connettività cellulare in quanto la polizia locale ha rilevato l’uso di sistemi di schermatura non autorizzati.

“In seguito ad una comunicazione della polizia, chiuderemo la sua linea cellulare entro le prossime due ore, nel pieno rispetto della legge. Se hai qualche domanda, consulta la cyber polizia affiliata alla stazione di polizia locale più vicina a te il prima possibile.”

Questo il perentorio messaggio che ricevono i malcapitati cittadini che hanno avuto “l’ardire” di utilizzare sistemi non ammessi dalla legge e non è chiaro se la chiusura della linea sia permanente o solamente temporanea. Sono passati oltre 20 anni da quando la Cina ha avviato una politica di proibizionismo estremo, impedendo l’ingresso di informazioni che potrebbero essere pericolose per la sicurezza nazionale, ma sembra che il governo cinese sia intenzionato a rinforzare ulteriormente il guinzaglio con cui tiene a bada il proprio popolo.

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