Quasi certamente, tutti i nostri Lettori sapranno che da qualche mese a questa parte i servizi di avviso di chiamata persa, ovvero gli SMS che ci notificavano che una persona aveva chiamato sul nostro cellulare quando questo era non raggiungibile o spento, sono divenuti a pagamento.

Sebbene il costo di questi servizi non sia assolutamente salato, le compagnie telefoniche hanno applicato in ogni caso delle pratiche commerciali scorrette nei confronti dei propri clienti, anche se l’hanno fatto in modo differente l’una dall’altra.

Per quel che riguarda TIM, questa ha lasciato attivi i servizi divenuti a pagamento sulle schede SIM vendute successivamente al 14 giugno 2014, prelevando di fatto indebitamente i soldi per i suddetti servizi non richiesti. Per questo motivo, l’AGCM ha multato la compagnia telefonica di ben 400mila euro.

Vodafone ha invece trovato un escamotage decisamente più furbo: ha modificato la modulistica necessaria all’acquisto delle nuove schede SIM, in cui era chiaramente scritto che l’utente avrebbe accettato di sostenere i costi annuali del servizio di avviso di chiamata. E purtroppo, come tutti saprete, nessuno legge i contratti per intero, altrimenti per acquistare una SIM sarebbe probabilmente necessario prenotare un appuntamento con svariate settimane di anticipo presso il centro servizi della propria compagnia telefonica. La pratica, che vìola i Consumer Rights (diritti dei consumatori) secondo la Normativa Europea in merito, è costata a Vodafone ben 150mila euro, seguiti da ulteriori 500mila per pratiche analoghe a quelle di TIM sulle SIM già attive.

Non manca Wind, che con la sua Service Card ha attuato, secondo l’AntiTrust, un’ulteriore pratica commerciale scorretta. Si tratta infatti di un servizio che Wind ha inaugurato lo scorso anno e che ha rimpiazzato una precedente opzione tariffaria, che è stato attivato in automatico sulle SIM dei propri clienti che avevano sottoscritto le opzioni All Inclusive, imponendo come unico modo per la disattivazione un SMS che, per le SIM non più attive o per quelle senza credito, avrebbe costretto gli utenti a sborsare altri soldi. Anche qui l’AntiTrust è intervenuta con 250mila euro di multa.

Ultimamente le compagnie telefoniche non stanno comportandosi nel migliore dei modi, ed è giusto che vengano sanzionate in questo senso ma ci chiediamo, non sarebbe preferibile avere un comportamento più corretto ed evitare di incappare in queste multe, guadagnando anche la stima dei propri clienti? Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!

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