Internet è nata libera e così deve restare; purtuttavia, è giusto normare alcuni aspetti, soprattutto per proteggere i cittadini sia da enti pubblici che privati (aziende ma anche altri utenti). Va proprio in questo senso la Carta dei Diritti di Internet, presentata da Stefano Rodotà e Laura Boldrini alla Camera e disponibile online per la visione da parte di tutti gli interessati.

La bozza è divisa in quattordici punti che coprono differenti aspetti della vita online delle persone: dal Diritto all’Accesso a quello all’Identità, dal Diritto alla Sicurezza in Rete al Diritto all’Educazione (per avere un’educazione che insegni come usare correttamente Internet).

Si tratta di una bozza che sarà soggetta, molto probabilmente, a modifiche, ma rispecchia principi di uguaglianza, libertà e apertura che finora sono stati alla base di Internet. La Carta va, anzi, ad ampliare alcuni diritti e ad istituirne di nuovi, come il diritto ad avere accesso ad Internet con “modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate”.

Il modello della bozza è decisamente positivo e speriamo che sia questo testo a raggiungere l’approvazione dei due rami del Parlamento. Vi invitiamo a leggere tutto il testo: sono poche pagine (solo 6!), ma condensano in poche parole, perfettamente chiare e in un linguaggio alla portata di tutti, tutto quello che c’è da dire sull’argomento. Potete leggere il testo cliccando qui.

La presenza della Boldrini non è molto rassicurante, da un certo punto di vista: la presidente della Camera ha infatti espresso più volte posizioni poco compatibili con una reale libertà della Rete, auspicando una censura di comportamenti negativi o scomodi – che, pur se approvabile negli specifici casi, risulta totalmente indifendibile e liberticida nella stragrande maggioranza dei casi. Non bisogna, però, avere pregiudizi ed effettivamente la bozza è più che sostenibile allo stato attuale.

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