Vi ricordate qual’era uno dei maggiori problemi dei vecchi telefoni di tipo slide, con un parte che scorreva per rivelare la tastiera nascosta? Il cavo flat che collegava le due parti era uno dei più soggetti a rottura ed anche uno dei più fastidiosi da sostituire in caso di guasto. In futuro un problema simile potrebbe non ripresentarsi, grazie ad una interessante scoperta di un team di ricercatori della Penn State University.

L’equipe guidata dal professor Qing Wang ha infatti creato un materiale in grado di ripararsi da solo che può essere utilizzato nella realizzazione di dispositivi come fitness tracker, dispositivi indossabili o medici. Normalmente quando un materiale flessibile si rompe perde alcune delle proprie caratteristiche.

Potrebbe ad esempio continuare ad isolare elettricamente ma non termicamente e nel caso di dispositivi indossabili questo potrebbe essere pericoloso per chi li indossa. Allo stesso modo la rottura potrebbe compromettere la resistenza ai liquidi, finendo col danneggiare i delicati circuiti elettronici sensibili all’acqua. Il materiale utilizzato, composto da nano fogli di nitrato di boro, è in grado di ripararsi in breve tempo ad alte temperature.

Nel video dimostrativo che trovate a fine articolo è possibile vedere come un pezzo di questo materiale, tagliato a metà con una comune forbice, si ripari in 30 minuti d una temperatura di 80 gradi. Il materiale così rigenerato non perde le proprie capacità di resistenza alla trazione e ha dimostrato un ottimo grado di resistenza all’umidità.

Presto potremmo quindi dire addio ai cinturini degli indossabili spezzati, a smartwatch danneggiati irreparabilmente da una caduta o fitness tracker danneggiati da liquidi in seguito alla rottura del guscio protettivo. Sarà ora interessante vedere se questa scoperta resterà in ambito scientifico o se a breve potrà trovare applicazione in ambito reale, soprattutto nel settore dei dispositivi indossabili.

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