Vi sarà capitato di essere a lavoro e ritrovarvi ad utilizzare la vostra app di messaggistica per conversazioni che, dovrebbero, essere private; sappiate che, secondo la corte europea dei diritti dell’uomo, il vostro datore di lavoro potrebbe intercettare le vostre conversazioni in modo del tutto legale.

La ragione è che “il datore di lavoro ha il diritto di verificare il modo in cui i propri dipendenti completano i loro compiti professionali“, e così la sorveglianza da parte di un datore di lavoro rumeno sul suo dipendente è stata definita perfettamente legale.

Il dipendente, un ingegnere addetto alle vendite, aveva garantito che l’account di Yahoo Messenger fosse stato da lui creato a solo scopo professionale; il datore di lavoro, però, grazie alla sorveglianza, gli ha presentato sulla scrivania 47 pagine di messaggi privati, intimi, intercettati in circa una settimana.

La questione ha ovviamente molte altre sfaccettature, ma quel che è chiaro è che un datore di lavoro ha il diritto di controllare l’operato di un suo dipendente; ovviamente, si tratta di una situazione limite, nella quale l’account avrebbe dovuto essere di tipo professionale: non ci dovrebbero essere preoccupazioni, quindi, per i vostri account di WhatsApp personali.

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