Larry Page ha affermato qualche giorno fa che “Steve Jobs non odiava sul serio Android, lo diceva per fare scena”. Secondo Walter Isaacson, il biografo di Steve Jobs, il co-fondatore della Mela odiava davvero Android e voleva davvero distruggerlo. Isaacson ha spiegato che, contrariamente a quanto affermato da Page, l’odio di Jobs era reale ed è cominciato quando Google ha copiato “pedissequamente” iOS. Ciò che, però, fece arrabbiare più di tutto Jobs fu la crescita di Android ai danni delle quote di mercato di iOS, quando Google ha cominciato a dare Android in licenza “promiscuamente” a chiunque che avesse l’hardware per supportarlo.

Da questo odio e da questa ennesima crociata dal sapore più religioso che tecnologico, in pieno stile Jobs, scaturì la volontà di Jobs di distruggere totalmente Android e di “ricorrere alla guerra termonucleare” per fermare il robottino verde. Sempre da questo sentimento religioso scaturì la famosa frase “non potete convincermi coi soldi, sono qui per disturggervi” (“You can’t pay me off, I’m here to destroy you.”). Le “imprese” di Apple nei tribunali dimostrano che l’odio di Jobs era reale e che la compagnia era davvero intenta a distruggere Android. Il nuovo CEO di Apple, Tim Cook, sembra prendere le cose molto meno religiosamente ed è probabile che voglia concludere le cause in corso con accordi stragiudiziali. Proprio questa linea, però, portò Apple sull’orlo del fallimento negli anni ’90. Vedremo come si evolverà la situazione in futuro.