Spesso ci affidiamo ai risultati benchmark per classificare un prodotto di qualità o meno ma, come spesso è accaduto, questi risultati vengono manomessi dagli OEM in modo che i risultati dei test diano un punteggio superiore rispetto a quanto il dispositivo realmente meriti. L’ultimo produttore ad aver utilizzato questa “tecnica” è Huawei sul proprio top di gamma Huawei Ascend P7.

Il software di benchmark 3DMark però, in seguito a delle verifiche, ha squalificato l’Ascend P7 per brogli ai risultati di benchmark. 3DMark è un benchmark specifico per prestazioni grafiche. Gli elementi che vanno a interferire maggiormente sul suo risultato finale sono la CPU in relazione alla memorie e GPU (scheda grafica). Questo software si divide in più test consecutivi in cui si analizzano varie caratteristiche. Il test ha sempre più o meno la stessa lughezza in termini temporali, ma ha più opzioni che possono far variare il carico di lavoro. Al termine il programma emana un punteggio che è la somma algebrica dei punteggi rispettivamente ottenuti da CPU e GPU nei singoli test.

Ascend-P7-Delisted

Lo Huawei Ascend P7 utilizza un processore quad-core Cortex A9r4 Kirin 910T e una GPU ARM Mali-450. La velocità massima di clock della CPU è di 1.8GHz ma che nel normale uso del dispositivo gira ad una frequenza di 1.3GHz per non influire molto sulla durata della batteria e offrire comunque una discreta velocità di sistema. Nella versione standard dell’applicazione 3DMark Ice Storm lo smartphone ha ottenuto ben 7462 punti e per tutta la durata del test il processore ha operato ad una frequenza di 1.8GHz. Nella versione anti-cheat dell’applicazione (non presente sul Play Store) il risultato ottenuto è stato di 5816 punti e il processore ha effettivamente lavorato alla frequenza normale di 1.3GHz che è anche quella usufruita da chi utilizza il dispositivo.

Huawei, da parte sua, si è difesa affermando che la velocità del processore del suo device è dinamica e viene adattata in base alle necessità, questo però non è servito ad evitare l’esclusione dalla classifica di 3DMark. Speriamo che tutti i produttori non adoperino certi metodi poco nobili al solo scopo di attirare più potenziali clienti possibili, il nostro consiglio è di non considerare i valori benchmark come un’assoluta certezza per definire se uno smartphone è superiore ad un altro dal punto di vista hardware. Fateci sapere nel box dei commenti cosa ne pensate.

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