HTC non naviga in buone acque da qualche tempo ormai. La società che ha permesso la nascita degli smartphone Android (chi si ricorda il Dream?), e che ha dato i natali al primo Nexus, è in una profonda crisi dovuta allo strapotere di Samsung. L’amministratore delegato di HTC, nonchè fondatore della compagnia, Peter Chou, ha annunciato che si dimetterà se il One non dovesse avere successo.

Gran parte del merito per il successo di HTC è da attribuire proprio a Chou, che ha guidato la società taiwanese da un ODM (Original Design Manufacturer) che produceva smartphone che HP, Palm e altri rimarchiavano ad uno dei principali produttori mondiali di smartphone. Le scelte dello stesso Chou degli ultimi anni, però, hanno portato la compagnia alla situazione attuale: la totale assenza di marketing, la scarsa presenza nei negozi dei dispositivi ed altri fattori hanno fatto sì che la società non fosse più sotto i riflettori, perdendo molto in termini di vendite e, quindi, di profitto.

Chou ha affermato che il One dovrà avere successo perchè lui rimanga al suo posto, ma la domanda che sorge spontanea è: cosa significa “avere successo”? Se significa che dovrà sbaragliare la concorrenza allora non sarà possibile, ma se significa che dovrà bissare le vendite degli smartphone dello scorso anno allora ci sono ottime possibilità che Chou rimanga al suo posto. In ogni caso sembra che HTC abbia fatto la giusta mossa presentando il One, visto che ha ricevuto moltissimi pre-ordini e non riesce a stare al passo con la produzione – che è una cosa positiva perchè significa che c’è stato un buon impatto sul pubblico.

Speriamo davvero di vedere una buona ripresa per la società taiwanese e di continuare a vedere Chou al suo posto, magari con qualche cambiamento sulle strategia di marketing.

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