Purtroppo accade di trovare sul Play Store di Google alcune applicazioni molto interessanti. Mi starete chiedendo perché purtroppo? Perché c’è sempre gente in giro che, da bontemponi, prende il nome di quell’applicazione molto interessante e ne fa una tutta sua, truffando la gente che la scarica e la installa.

Un esempio immediato che mi viene in mente, ditemi anche voi se lo avevate notato a suo tempo, accadde quando uscì Dead Trigger 2. Installata l’applicazione (tarocca!) su smartphone o tablet, stranamente chiedeva di cliccare su un numero di banner differenti per un certo numero di volte. Purtroppo (ce ne saranno molti di “purtroppo” in quest’articolo, perdonatemi) era una bugia, il conto dei banner cliccati si perdeva e chi ha pubblicato l’applicazione ha guadagnato un po’ di soldini grazie ai click sulle pubblicità visualizzate.

Attenzione, non è niente di illegale cliccare su una pubblicità o roba simile, anzi aiuta lo sviluppatore. Illegale invece è utilizzare il nome di un prodotto già esistente, questo reato infatti si chiama plagio. Usare il nome di un’applicazione per “duplicarla” (leggasi clonarla) al fine di far visualizzare pubblicità all’utente mal capitato è ormai un mal costume diffuso. La sua diffusione è possibile grazie al fatto che Google, diciamo, non ostacola la pubblicazione di applicazioni sul Play Store, ma se da una mano in fin dei conti era chiaro che i furbetti avrebbero tirato via tutto il braccio.

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Google questa volta scende in campo ed arbitrerà la partita in modo imparziale e giusto. Sembrerebbe che abbia infatti depositato un brevetto per un nuovo sistema di controllo delle applicazioni denominato “Detecting Pirated Applications”. Per fortuna questo meccanismo libererà il Play Store dalle applicazioni clonate. In pratica il sistema controllerà l’applicazione che lo sviluppatore caricherà sul Play Store e se, da una comparazione con tutti i dati presenti (cioè immagini, suoni e tutti i file presenti in una determinata applicazione), un certo numero di file coincide oppure no. Se l’analisi da un riscontro positivo, ovvero l’applicazione viene giudicata come “clonata” dal sistema automatico, allora verrà controllata manualmente da un operatore.

Ottime notizie, quindi, ed il nostro auspicio in merito è che questo sistema venga implementato il prima possibile. Google Play Store ha ormai registrato un numero di applicazioni veramente enorme, sicuramente in mezzo ci sono molte applicazioni non utili a tutti, futili o comunque di dubbia utilità. Installare un’applicazione pensando che sia quella originale, quando invece non lo è, era una cosa molto triste.

Complimenti Google!