Google ha recentemente bloccato il progetto di uno smartwatch su Indiegogo (denominato Com1), apparentemente a causa di una violazione dei diritti sulla proprietà intellettuale detenuti da Big G sul logo e sulle immagini di Android Wear.

Tale comportamento appare tuttavia piuttosto singolare poiché Google finora non aveva mai dimostrato un simile modus operandi. Viene dunque da chiedersi quali siano i reali motivi che hanno spinto il colosso di Mountain View a bloccare la raccolta fondi del device Com1.

La spiegazione più logica sembra essere questa: Google non intende concedere l’utilizzo di Android Wear a chiunque. Come ben sappiamo, l’OS di casa Google è strettamente controllato sia per quanto riguarda l’interfaccia sia per quanto concerne gli aggiornamenti software, assai più di quanto avviene con Android.

La segnalazione rivolta al progetto Indiegogo è dunque da interpretarsi come monito generale verso tutti i crowdfunder (ovvero chi cerca finanziamenti sulle piattaforme di crowdfunding), i quali dovranno rassegnarsi al fatto che Android Wear verrà concesso ufficialmente in licenza solo ad alcuni partner certificati.

Il controllo qualità da parte di Google si rivela dunque altissimo per ciò che concerne Wear e probabilmente resterà tale anche negli anni a venire. In questo caso la differenza tra Android e Android Wear è marcatissima.

Condividete la scelta di Google? O avreste preferito una linea più morbida nei confronti dei produttori?

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