Quando pensate a Facebook difficilmente riuscite ad immaginare come sarebbe senza nessuna immagine, vostra o condivisa dagli amici, eppure alcune persone non sono in grado di vederle, a causa dei loro problemi alla vista. Il colosso dei social network sta correndo ai ripari e, sfruttando una nuova funzionalità chiamata “testo alternativo automatico” è in grado di descrivere vocalmente il contenuto di una immagine.

La novità arriva in anteprima su iOS e a breve sarà disponibile sia nella versione web sia nell’applicazione Android ed è in grado di riconoscere gli oggetto rappresentati in una immagine grazie ad una serie di algoritmi e ad un enorme database dal quale attingere per ottenere un riscontro. La tecnologia non è ancora così evoluta da descrivere esattamente l’immagine ma riconoscerà principalmente gli elementi contenuti e le espressioni del viso, identificando ad esempio un selfie con un bambino, immagini di oggetti e paesaggi natura.

FacebookIA-1In questo modo Facebook permetterà anche ai non vedenti o alle persone con gravi carenze visive di potersi godere quello che altrimenti non potrebbero sapere e richiederebbe l’intervento di una persona che descriva loro cosa appare nella timeline. Per dimostrare le capacità dei nuovi algoritmi, Matt King, un ingegnere non vedente di Facebook ha aperto Facebook su uno smartphone e dopo aver spento lo schermo ha attivato la lettura della pagina, che oltre ai post, ai collegamenti e ai vari pulsanti, ha descritto anche le immagini presenti nel flusso.

Dopo aver ascoltato le descrizioni delle immagini è stato riacceso lo schermo ed è stato possibile constatare come le descrizioni fossero precise, anche se semplificate, e sufficienti a dare un’idea del loro contenuto grazie anche ai commenti inseriti. L’algoritmo di Facebook fornisce una descrizione solo se è sicuro all’80%, per evitare di fornire indicazioni sbagliate.

Il team di sviluppo sta lavorando anche sul riconoscimento degli oggetti contenuti nei video e su una nuova funzione chiamata “visual Q&A” che permette all’utente di effettuare richieste sul contenuto delle immagini, chiedendo ad esempio quali persone sono presenti nell’immagine. Si tratta di una iniziativa importante, che permetterà anche alle persone con problemi fisici di avere una vita sociale più attiva anche in Internet.

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