Il potassio ci salverà, o almeno risolverà uno dei problemi che affliggono le batterie per gli smartphone; questo quello in cui credono alcuni ricercatori della Oregon State University, secondo i quali la “credenza” diffusa dell’impossibilità di far lavorare potassio e grafite – o altri materiali che realizzano l’anodo – sarebbe in realtà errata.

Batterie basate sul potassio potrebbero quindi rivoluzionare il settore, poiché tale elemento è 880 volte più abbondante del litio (di largo uso nelle batterie): una disponibilità così ampia condurrebbe ovviamente a diminuzioni importanti del prezzo delle batterie (e quindi nei dispositivi che le montano).

Si parla comunque di risultati di ricerca, che come sappiamo richiedono tempo (e fondi) per poter scaturire in qualcosa di tangibile; gli atomi di potassio, infatti, più grandi di quelli di litio, rendono l’integrazione con la grafite molto complessa. Per ottenere migliori risultati, il team sta cercando di sintetizzare un materiale di carbonio più adatto della grafite.

La densità di energia di una batteria agli ioni di potassio non riuscirà a superare quella delle comuni pile agli ioni di litio, ma un costo decisamente più basso, una vita maggiore e una densità di potenza maggiore potrebbero avvantaggiare tale elemento come degno sostituto del raro e costoso litio.

Via