Un connettore per domarli, un connettore per ghermirli e nel buio ricaricarli. Il Parlamento Europeo ha deciso di dare il via libera al piano – sul tavolo da qualche tempo, ormai – di creare un solo standard europeo per i connettori di tutti gli smartphone, tablet e dispositivi portatili. L’obiettivo è abolire in via definitiva i caricatori con connettori proprietari.

La motivazione dietro questa scelta è più che condivisibile: creare caricatori che funzionano solo con un certo modello di telefono fa sì che poi questi non siano più utilizzabili una volta che il telefono si rompe o viene buttato; questo significa che il caricatore deve essere gettato generando un grande spreco di soldi ma, soprattutto, di risorse.

L’impatto ambientale dei connettori proprietari non è da sottovalutare, considerando le decine di milioni di dispositivi venduti (e buttati) ogni anno. Chiaramente questo non è il solo aspetto: quante volte è capitato di avere un dispositivo con connettore proprietario da ricaricare senza avere a disposizione un caricatore adeguato, magari perché in ufficio o comunque senza il caricatore a portata di mano?

Barbara Weiler, parlamentare europea, ha affermato che “l’attuale incompatibilità dei caricatori è un incubo e una vera scocciatura per i consumatori. Questa nuova direttiva pone fine a questo incubo ed è anche una buona notizia per l’ambiente, poiché ridurrà i rifiuti elettronici”.

Il mercato smartphone è, per fortuna, già ora sufficientemente standardizzato: gli unici smartphone recenti a non utilizzare un cavo micro-USB sono gli iPhone, ma la situazione è più grave nel mondo tablet dove molte case (Samsung, ASUS…) adottano connettori proprietari.

Non resta che capire quale sarà lo standard effettivamente adottato (micro-USB 2? micro-USB 3? micro-USB 3 tipo C, ovvero reversibile?). L’importante, però, è che finalmente si metta la parola fine a questa grande confusione.

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