ARM, società produttrice degli omonimi processori utilizzati dalla maggior parte dei produttori di SoC per dispositivi mobili, si appresta a portare un nuovo progetto nel mondo Android, dopo averlo introdotto in Linux, il cui kernel è alla base del sistema operativo di Mountain View.

Dopo aver introdotto l’IPA (Intelligent Power Allocation) allo scopo di contenere i consumi entro limiti accettabili, il produttore inglese è pronto ad una nuova fase del progetto, chiamata EAS, Energy-Aware Scheduling.

Uno dei problemi principali del kernel Linux è legato ai due sottosistemi di gestione energetica CPUFreq e CPUIdle, che non sono coordinato con lo schedulatore delle risorse. Senza scendere troppo in particolari tecnici, EAS cambia il modo in cui i vari task sono assegnati ai core della CPU.

Se finora la tendenza era quella di assegnare un task in attesa al primo core disponibile, EAS invece lo assegnerà ad un core già occupato, permettendo di risparmiare l’energia necessaria a “risvegliare ” il core in stato “Idle”. Ovviamente le prestazioni ne risentiranno, a tutto vantaggio dell’autonomia complessiva del sistema.

I primi test dimostrano comunque che il calo di prestazioni è molto contenuto, ed in alcuni casi addirittura assente. Nel 2016 vedremo la prima generazione di EAS ma ARM e Linaro, organizzazione no-profit che si occupa di ottimizzazione software, contano di rilasciare a breve anche la seconda generazione dello schedulatore.

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