L’incedere inesorabile dello sviluppo di nuove tecniche di produzione dei processori e, in generale, dei chip basati su silicio è alla base di molti dei miglioramenti prestazionali e di consumo che tocchiamo con mano tutti i giorni sui nostri dispositivi. AMD, secondo produttore per volume di vendita di CPU x86 e preso produttore di processori ARM per il mondo mobile, guarda al futuro con i processi produttivi a 16nm, 14nm e 10nm.

Sono ormai anni che AMD non naviga in buone acque e non riesce ad ottenere risultati soddisfacenti con le vendite; tuttavia, un accordo stretto con Synopsys dovrebbe darle un po’ di sollievo e permetterle di risparmiare intorno ai 450 milioni di dollari l’anno. Come? AMD e Synopsys si sono accordate per scambiarsi alcune proprietà intellettuali relative a interfacce di memoria, librerie logiche e tecnologie di produzione, con alcuni ingegneri di AMD che si trasferiranno in Synopsys per continuare il lavoro che finora hanno svolto nella casa di Sunnyvale.

AMD ha quindi meno flessibilità perché dipende da Synopsys per queste tecnologie, ma ha costi minori e può portare sul mercato i prodotti in anticipo grazie alle ricerche svolte da Synopsys. I minori costi che dovrà sopportare possono essere reinvestiti in ricerca e sviluppo e, magari, anche in marketing – che male non può fare, viste le vendite basse di AMD.

Se AMD riuscisse ad arrivare sul mercato con prodotti sia x86 che ARM fabbricati con processi produttivi avanzati potrebbe avere un vantaggio sulla concorrenza che potrebbe spendere per uscire dal dissesto finanziario e creare prodotti in grado da un lato di farle acquisire una buona posizione nell’affollato mercato ARM e, dall’altro, di recuperare terreno su Intel nel mercato x86.

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